Calcio e Finanza
·15. Januar 2025
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Il Barcellona ha vinto la Supercoppa spagnola contro il Real Madrid per 5-2, festeggiando nel miglior modo possibile il ritorno in squadra di Dani Olmo e Pau Victor dopo la decisione del Consiglio Superiore dello Sport (CSD) di concedere una sospensiva al club bluagrana permettendogli di tesserare nuovamente i due calciatori dopo il parere sfavorevole di Liga e Federcalcio spagnola.
A ricostruire la vicenda, arricchendola della versione ufficiale del Barça, è lo stesso presidente dei catalani Joan Laporta in una conferenza stampa tenutasi ieri. Il numero uno dei blaugrana non ha parlato solamente del caso Olmo e Victor, ma anche dato spiegazioni per quanto riguarda il nuovo contratto con Nike e la leva finanziaria relativa alla cessione dei posti vip del nuovo, e non ancora inaugurato, Spotify Camp Nou.
«Le ultime due settimane si sono prodotte due fatti che confermano alcune cose e smentiscono altre – ha iniziato la conferenza stampa così Laporta –. Il primo fatto è che torniamo alla regola dell’uno su uno tornando a poter ingaggiare calciatori con normalità. Questo ci permette di iscrivere alla rosa Dani Olmo e Pau Victor. Per arrivare al primo traguardo abbiamo dovuto firmare contratti come quello con Nike, il miglior contratto con abbigliamento sportivo del mondo del calcio. Questo smentisce anche quelli che dicono che il club dà una cattiva immagine o è mal gestito».
Per quanto riguarda la cessione dei posti vip per 20 anni, Laporta specifica: «Si tratta di imprese del Qatar e degli Emirati che sono passate per conformità. Sono 475 posti VIP, non 425. Questa operazione la continueremo a fare ed era in corso già da tempo. Questi 300 milioni di posti VIP li continuerà a incassare il Barça. E inoltre 100 milioni in più. Lo sfruttamento possono farlo loro, con il rischio e il beneficio, così come cedere lo sfruttamento. È un’operazione che si sta facendo negli Stati Uniti. Pensiamo che sia molto più vantaggiosa per l’entità. C’è un investitore che è del Qatar, che ha versato 30 milioni che abbiamo accreditato davanti alla Liga. Ci sono anche 70 milioni che vengono dagli Emirati Arabi, che hanno pagato il 31 dicembre, ma non sono arrivati fino al giorno 3 di gennaio. Per questo abbiamo presentato la documentazione in tempo».
Ancora sul caso Olmo-Victor: «Abbiamo presentato una documentazione alla Liga il 27 dicembre. Consegnata nei termini prima che finisse l’anno. Nei giorni successivi ci hanno chiesto documenti integrativi aggiuntivi e noi ritenevamo che tutto fosse corretto per la norma uno su uno. La Liga ci chiedeva una documentazione alternativa che non era prevista dalla normativa. Abbiamo anche consegnato la documentazione alla Federcalcio che ci diceva che ci mancava il rispetto della norma uno su uno. Ma sia la Liga che la Federcalcio ci dicevano che la norma era obsoleta. Il 3 gennaio abbiamo completato la documentazione che ci chiedeva la Liga per validare il i documenti relativi al Fair Play Finanziario. Il Barça ha sempre rispettato la normativa. Siamo in uno Stato di diritto. E il CSD, per dare una sospensiva urgente, valuta che c’è un danno di difficile riparazione. E così il CSD e l’avvocatura dello Stato hanno concesso la sospensiva urgente. Che cosa avremmo potuto fare prima? Avevamo previsto di finalizzare tutto con il contratto di Nike. Poi si infortuna Christensen e ne approfittiamo per iscrivere Dani Olmo e Pau Victor. Niente di quanto accaduto nelle ultime settimane, in relazione a questa vicenda, ci ha sorpreso».
Sul contratto con Nike: «Da quando sono tornato, ho visto che il contratto di Nike doveva essere cambiato. Non avevamo e-commerce, avevamo malus, era alquanto limitante sotto certi punti di vista. Il contratto che avevamo quando me ne sono andato è molto simile, 11 anni dopo. E con diversi malus. Abbiamo cambiato la strategia e abbiamo messo un altro gruppo di persone a lavorare su questa operazione. E si è riusciti in un altro modo. Si è generata sfiducia e poi abbiamo avvicinato le posizioni grazie a un mediatore. Sono riuscito a incassare soldi che Nike ci doveva, siamo potuti uscire sul mercato e abbiamo recuperato la fiducia. E in questo senso, abbiamo riconosciuto il lavoro del mediatore e i ricavi sono stati divisi tra la multinazionale e il Barça».
Sui numeri del contratto: «C’è un bonus alla firma che rende i ricavi alti come nessun altro contratto di questo tipo. Abbiamo aspettato per continuare a negoziare e abbiamo ottenuto circa 300 milioni in più di contratto, che poi è stato approvato in assemblea con i soci».
Contratto con Nike che si intreccia con il caso Olmo e Victor: «Ci hanno detto che non era un contratto nuovo e ci è stato computato solo in parte. Allora siamo andati davanti a diversi tribunali, che in questo caso non ci hanno dato ragione. E per questo abbiamo attivato la cessione dello sfruttamento dei posti VIP. Abbiamo 9.600 posti di questo tipo con il nuovo stadio. Circa 425 sono stati ceduti in sfruttamento. È un prodotto molto attraente. Abbiamo ottenuto due investitori: uno per 75 posti e l’altro per 350 posti. Tutto questo per una cifra che era ciò di cui avevamo bisogno per iscrivere i due giocatori. È stato validato dalla Liga e ci ha riconosciuto il raggiungimento dei parametri della norma uno su uno».
Infine, una battuta proprio sul nuovo stadio: «Non si tratta di una ristrutturazione, stiamo costruendo un nuovo stadio. E torneremo il prima possibile a giocarci, ovviamente quando sarà possibile. Questo nuovo Spotify Camp Nou è la chiave per generare nuove entrate nei prossimi anni».
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