Calcio e Finanza
·6. Juni 2025
Brescia al capolinea, scaduti i termini: sarà fallimento

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·6. Juni 2025
Sono definitivamente svanite le speranze che Massimo Cellino possa ottemperare alle scadenze federali e a pagare entro le 15.00 gli stipendi degli ultimi due mesi dei tesserati del Brescia Calcio. Cellino come già aveva annunciato più volte nell’ultimo periodo e confermato nella serata di ieri non ha voluto depositare sui conti del club i 3 milioni di euro che sarebbero serviti per saldare le pendenze.
Questo porta il Brescia a essere escluso dai campionati professionistici e la società va incontro al concordato fallimentare dopo 114 anni di storia, infatti sono scaduti i termini per il pagamento di stipendi, contributi e della prima rata da versare all’Agenzia delle Entrate.
Secondo indiscrezioni concordanti, nelle prossime ore Palazzo Loggia convocherà un tavolo con Giuseppe Pasini, Lodovico Camozzi e Sandro Musso, presidenti e patron di FeralpiSalò, Lumezzane e Ospitaletto. L’intenzione è quella di valutare la possibilità di creare un nuovo soggetto giuridico, ripartendo dal vecchio marchio Brescia Calcio 1911 che finì nel contenzioso tra la vecchia proprietà di Gino Corioni e quella di Massimo Cellino, che poi lo abbandonò scegliendo una nuova denominazione.
Infine, il nuovo Brescia potrebbe scongiurare almeno di dover ripartire dai dilettanti con la squadra che dovrebbe così affrontare la Serie C, categoria a cui il Brescia di Cellino era stato condannato dopo la penalizzazione di quattro punti dopo il deferimento a causa del mancato pagamento di stipendi e contributi.