Juventusnews24
·10. Oktober 2025
Calciomercato Juve, Longari scettico: «C’è un aspetto dei bianconeri che faccio proprio fatica a capire. C’entra lo scouting»

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Una rivoluzione copernicana, un taglio netto con il passato che rischia di cambiare per sempre il DNA del club. Nell’analisi affidata al suo editoriale per Sportitalia.com, il giornalista Gianluigi Longari lancia un vero e proprio allarme sul nuovo corso del calciomercato Juve. Secondo la sua ricostruzione, la dirigenza guidata dal General Manager Damien Comolli avrebbe operato una scelta drastica e senza precedenti: smantellare l’area scouting.
Pur premettendo che è ancora troppo presto per dare giudizi definitivi sui risultati, Longari sottolinea come i cambiamenti nel metodo di lavoro siano già radicali e degni di nota.
PAROLE – «Addio agli osservatori: la Juventus non fa più scouting. Comolli affida la caccia ai talenti a un consulente esterno e a un consigliere occulto che ora orienta le scelte del club bianconero».
Secondo l’analisi del giornalista, quella che per anni è stata considerata il “fiore all’occhiello” della società, un’area di reclutamento capace di scovare talenti e generare valore, sarebbe stata di fatto cancellata con l’insediamento della nuova dirigenza. “La prima squadra della Juventus non ha più un’area scouting”, afferma Longari, descrivendo una rottura totale con un modello che aveva prodotto risultati eccellenti.
Questa trasformazione epocale affonda le sue radici nella filosofia di Damien Comolli, dirigente noto a livello internazionale per il suo approccio “Moneyball”, basato prevalentemente sull’analisi statistica e sui dati piuttosto che sull’osservazione diretta sul campo. Un metodo che stravolge i capisaldi dell’organizzazione sportiva bianconera, anche quelli che avevano garantito i maggiori successi.
La caccia ai nuovi talenti, secondo Longari, non sarebbe più affidata a una rete capillare di osservatori, ma a figure esterne e a un “consigliere occulto” che orienterebbero le scelte del club. Una strategia che, se da un lato modernizza le procedure, dall’altro solleva interrogativi sulla perdita di un patrimonio di conoscenze umane e dirette costruito negli anni. La Juventus scommette su un futuro guidato dagli algoritmi, una scelta coraggiosa che solo il tempo dirà se sarà vincente.
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