Castrovilli: “Sono al 60/70%, sogno la A e lo stadio pieno. Sono tornato per stare bene mentalmente” | OneFootball

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·3. September 2025

Castrovilli: “Sono al 60/70%, sogno la A e lo stadio pieno. Sono tornato per stare bene mentalmente”

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Gaetano Castrovilli è stato uno degli acquisti potenzialmente più interessanti nell’ultimo calciomercato del Bari. Il barese di Minervino Murge, che ha firmato per un anno scommettendo col club biancorosso, è finalmente tornato a casa dopo un lungo girovagare. Castrovilli è intervenuto in una conferenza stampa tenuta quest’oggi allo stadio San Nicola, parlando della sua condizione attuale e delle prospettive relative all’anno in Puglia. Di seguito le sue dichiarazioni raccolte dal nostro inviato al San Nicola Raffaele Digirolamo. Clicca qui per leggere la nostra analisi di Bari-Monza.

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La conferenza stampa di Castrovilli

Inizia la conferenza stampa di Castrovilli.

Come stai a livello fisico? Quanto ha inciso Di Cesare?

«Sto molto bene fisicamente, mi manca solo il ritmo partita. Valerio è stato fondamentale, prima che tra direttore e calciatore c’è un rapporto di amicizia. Tornare a casa fa sempre bene, penso sia stata la scelta più giusta da fare. Penso che qui posso ritrovarmi mentalmente. Sono arrivato da undici giorni, la prima settimana è stata un po’ dura, mi sono allenato con un preparatore ma lavorare con la squadra è diverso. Sono al 60/70%, questa settimana sarà importante per poter tornare al 100%».

Cosa può dare oggi Castrovilli a Bari? «Se ho un sogno? Lo dico da tifoso, non da calciatore, spero di rivedere il Bari in A. La concorrenza sana a centrocampo può fare solamente bene. Vorrei rivedere lo stadio pieno, l’ho visto in A e mi ricordo perfettamente la partita contro il Milan di Ronaldinho e Robinho, ero a bordo campo, più che la partita vedevo il tifo».

Come mai hai trovato poco spazio alla Lazio? «Alla Lazio mi trovavo benissimo, ma poi ho avuto un problema al menisco e ho dovuto fare la pulizia. Quando sono rientrato la squadra andava molto bene e per un allenatore è difficile cambiare, per questo sono andato a Monza per giocare».

Cosa ti aspetti da questa stagione? «Spero sia una stagione importante per tutta la città, quel sorriso è spontaneo. Prima di essere un giocatore del Bari. Il leader primario è il mister, penso che l’insieme faccia arrivare a grandi traguardi, mi sento importante e penso che ognuno di noi lo sia».

Che sensazioni ci sono all’interno del gruppo? «Appena sono arrivato ho trovato un gruppo bellissimo, a parte il giocatore grandi persone, questo non fa altro che aiutare in una squadra. Penso che abbiamo una squadra forte, che possiamo creare tanto entusiasmo. Siamo ragazzi giovani che hanno tanta voglia di dimostrare».

Ci racconti l’esperienza dell’Europeo? «La cosa che mi è rimasta impressa è la forza di quel gruppo, c’erano squadre più forti ma la differenza l’ha fatta il gruppo. Mi ricollego alla domanda di prima, se c’è un gruppo solido cambia tutto. All’inizio non ho realizzato, me ne sono reso conto quando sono tornato al mio paese, c’è stata una festa enorme. Emozione indescrivibile se non si vive, ho coronato il mio sogno».

Hai seguito il Bari in questi anni? «Ho sempre seguito il Bari, anche in D e C. Nella finale persa contro il Cagliari stavo guardando la partita con mia moglie, al gol subito ho staccato la testa a un peluche, per dire quanto ci tengo a questa squadra».

Come sei uscito dai momenti difficili? «Penso che ognuno di noi abbia un percorso, quando qualcosa ti succede devi essere bravo a reagire. Momenti difficili li ho avuti oltre al calcio anche nella vita privata, ne sono uscito con la famiglia. La mia più grande forza è stata la nascita di mio figlio, stavo anche pensando di lasciare il calcio, ma non so quasi spiegare la forza che dà avere un figlio. Mi sono promesso a me stesso di rendere orgogliosi mia moglie, mio figlio, la mia famiglia, voglio che mio figlio mi guardi giocare a calcio».

Cosa cambierà scendere in Serie B? «Io non devo abbassare la mia intensità e la velocità del pensiero rispetto alla Serie A, la differenza è lì. Nelle giocate e nelle scelte, è tutto lì che fa la differenza. Qualcuno pensa che non sia più da A? Penso che sia uno stimolo in più ma non ci devo pensare troppo, mi esprimo meglio quando sono felice e sereno».

Tra centrocampo e attacco, quali ruoli preferisci? «In passato ho fatto mediano a due, mezzala, esterno, sottopunta, esterno. Io mi metto a disposizione».

La sensazione è che il Bari abbia lasciato qualcosina per strada nelle prime due partite. «Ci siamo parlati, ho avvertito un po’ di delusione. Meritavamo di più, togliamo i primi minuti di Venezia poi abbiamo fatto una grande partita. Vedo un’atmosfera molto bella, ci divertiremo. Sono convinto che possiamo fare i playoff, ci sono due squadre più forti di noi, Venezia e Monza. Contro di loro meritavamo di più, è stata una prova superata».

Termina la conferenza stampa di Castrovilli.

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