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·27. Dezember 2025

Cosa aspettarsi da Bari-Avellino

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Per il Bari è il giorno dell’ultima partita di un 2025 da incubo. Un anno iniziato male, con la squadra che ha dilapidato con un pessimo finale di campionato quanto di buono aveva costruito nel girone d’andata del 2024-2025, e culminato in maniera ancor più negativa con una stagione fin qui disastrosa. La gara contro l’Avellino, in programma alle 19.30 al San Nicola, non potrà certo modificare i giudizi su quanto i galletti hanno mostrato fin qui, ma servirà quantomeno per cercare di smuovere una classifica che, giornata dopo giornata, inizia a farsi sempre più preoccupante.

Per tutto il resto – compresa la necessità di restituire solidità a una squadra che sembra viaggiare su binari sempre più pericolosamente vicini alla retrocessione – ad offrire rimedi potrà essere solo il calciomercato, in cui si dovrà cercare di porre riparo ai disastri estivi, con tutte le difficoltà che comporta però la sessione invernale.


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Cosa aspettarsi da Bari-Avellino

Il momento di forma e i giocatori chiave

La squadra di Biancolino si colloca sostanzialmente nella media della categoria. L’undicesimo posto in classifica, con un bilancio di cinque vittorie, sei pareggi e altrettante sconfitte, restituisce l’immagine di una formazione equilibrata ma non priva di limiti. Il principale punto debole, in questa prima parte di stagione, è emerso soprattutto nella fase difensiva, con ventinove reti subite (le stesse della Carrarese, solo il Pescara ha fatto peggio). La vittoria manca da tre giornate, ma nelle ultime uscite gli irpini hanno dimostrato di poter creare problemi anche ad avversari di livello: sia Palermo sia Venezia sono infatti incappati in un pareggio contro i lupi, che si confermano un avversario ostico, capace di mettere in difficoltà chiunque.

Sul piano individuale, il riferimento offensivo è Biasci, attuale capocannoniere con cinque reti, ma la rosa offre diverse soluzioni di qualità. Sounas sta disputando un’ottima stagione, mentre un’arma importante è rappresentata dalla capacità di sfruttare le palle inattive, come testimoniano i tre gol già realizzati dall’ex Simic. In mezzo al campo mancherà Kumi, ma a dettare i ritmi resta la qualità di Palumbo, giocatore di grande talento e fulcro della manovra.

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Come gioca l’Avellino

Il modulo di riferimento, che gli irpini dovrebbero adottare anche al San Nicola, è il 3-5-2. L’Avellino di Biancolino, pur non essendo una squadra che predilige un lungo possesso palla, coinvolge con una certa continuità i difensori nella prima costruzione, per poi cercare con frequenza soluzioni verticali. I principali punti di forza risiedono nella capacità di sviluppare il gioco sugli esterni e nella buona qualità tecnica dei centrocampisti, abili nel muoversi e ricevere nei mezzi spazi. Il limite più evidente, invece, riguarda la scarsa lucidità nella fase di rifinitura, con i campani che faticano a trovare la giocata decisiva e ad accompagnare l’azione con continuità fino all’interno dell’area di rigore.

In vista della gara di oggi, sarà quindi decisivo capire quale atteggiamento sceglierà il Bari per affrontare questo schieramento. Sulla carta, proprio per le difficoltà offensive evidenziate, l’Avellino potrebbe andare maggiormente in difficoltà contro squadre che scelgono di chiudersi e abbassare il baricentro. Allo stesso tempo, però, la storia di questo campionato insegna come nessun avversario possa dirsi realmente limitato, considerati i frequenti errori del pacchetto arretrato biancorosso. Qualora Vivarini dovesse optare per alzare il pressing — soluzione già richiesta, senza successo, nelle ultime uscite — potrebbero aprirsi spazi importanti per le qualità dei centrocampisti irpini, esponendo i difensori del Bari all’uno contro uno con le due punte, con tutti i rischi del caso.

In fase di non possesso, l’Avellino si dispone speso con un blocco medio, abbassando gli esterni sulla linea dei difensori e concentrandosi soprattutto sulla chiusura degli spazi centrali. Nonostante numeri complessivamente non esaltanti, nelle ultime partite la retroguardia ha offerto prestazioni solide, anche grazie a un Daffara particolarmente affidabile tra i pali.

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