Di Canio non ha dubbi sull’apporto di Spalletti alla Juventus: «Sta ridando disciplina e valori». Ecco cosa serve ai bianconeri per rilanciarsi | OneFootball

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·17. Dezember 2025

Di Canio non ha dubbi sull’apporto di Spalletti alla Juventus: «Sta ridando disciplina e valori». Ecco cosa serve ai bianconeri per rilanciarsi

Artikelbild:Di Canio non ha dubbi sull’apporto di Spalletti alla Juventus: «Sta ridando disciplina e valori». Ecco cosa serve ai bianconeri per rilanciarsi

Di Canio non ha dubbi sull’apporto di Luciano Spalletti alla Juventus: cosa sta dando ai bianconeri e cosa manca per rilanciarsi ai vertici della Serie A

In occasione dell’evento Sky Christmas Day, svoltosi presso la sede milanese dell’emittente, Paolo Di Canio ha analizzato il momento attuale della Juventus. L’ex calciatore bianconero ha promosso l’impatto di Luciano Spalletti, sottolineando come il tecnico toscano stia riuscendo a infondere ordine e una nuova mentalità in un gruppo che appariva smarrito. Secondo Di Canio, sebbene manchi ancora la qualità necessaria per competere per lo scudetto contro l’Inter, la strada intrapresa è quella corretta per consolidare il piazzamento tra le prime quattro.

Di Canio, il valore morale di Luciano Spalletti

Per Di Canio, la forza di Spalletti risiede nella capacità di leggere le dinamiche umane oltre a quelle tattiche. Il tecnico viene descritto come una figura autorevole, capace di trasmettere quei valori di disciplina che storicamente hanno contraddistinto il club.


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Inoltre ha ricordato con nostalgia la Juventus di Boniperti e Trapattoni, rimarcando come l’identità ferrea del passato si sia parzialmente diluita nel calcio moderno. Per tornare ai vertici, l’opinionista suggerisce di intervenire sul mercato con decisione, guardando alla Premier League per rinforzare l’attacco.

Nonostante i miglioramenti nella fase difensiva e nell’attacco degli spazi visti contro il Bologna, Di Canio resta prudente: la rincorsa al vertice richiede ancora innesti di qualità nella costruzione del gioco e un centravanti da molti gol.

PAROLE «Le risposte oggi sono positive soprattutto a livello mentale: atteggiamento, testa, attitudine. La squadra è più ordinata, più equilibrata. Manca ancora quella qualità terminale per competere per il primo posto, ma l’ambizione può crescere. Spalletti sa trasmettere valori, a volte è duro, anche rude, ma capisce subito le dinamiche dei giocatori: non solo tecniche e fisiche, anche morali. Questo è fondamentale per lottare almeno per le prime quattro posizioni. La Juve oggi non la metto ancora prima. Senza una punta da tanti gol e senza un centrocampo davvero qualitativo nella costruzione iniziale, è difficile. Però sta sistemando la fase difensiva, l’attacco degli spazi, l’equilibrio. Contro il Bologna il piano tattico ha funzionato benissimo, al di là dell’1-0. Alla Juve si respirava un’identità fortissima. Quando arrivai io c’erano Boniperti, Trapattoni, erano delle istituzioni: trasmettevano rigore, rispetto, disciplina. Anche i piccoli comportamenti contavano, mi davano del lei. Una volta rientrai a casa alle 22:15 dopo una cena e fui convocato in sede: ‘È troppo tardi’. Questo ti formava, te lo portavi in campo. Oggi il calcio è cambiato, in Italia in generale. Si è persa la cultura delle regole. Alla Juve questa disciplina è sopravvissuta per anni grazie ai giocatori, ai leader, poi anche quelli sono andati via. I calciatori di oggi sono professionisti seri, ma non hanno quella durezza nel trasmettere la missione. Adesso ti spingono ad andare a fare delle sfilate il venerdì quando magari il sabato devo giocare. Poi sono andati via quei grandi calciatori e qualcosa si è perso, sono arrivati dei grandissimi professionisti. Ho apprezzato la presa di posizione della famiglia Agnelli: è uscito l’orgoglio. Fa ben sperare. Però il percorso di crescita si è allungato troppo. Ora, se hai trovato un allenatore valido come Spalletti, serio, disciplinato, che trasmette valori, devi dargli fiducia. Io lo rinnoverei: darebbe stabilità e un segnale forte allo spogliatoio. Alla Juve serve un giocatore fisico davanti, uno che faccia reparto. Non puoi vivere solo di inserimenti dei centrocampisti. Dall’Inghilterra suggerisco Jørgen Strand Larsen del Wolverhampton: fisico, fame, giocatore di squadra. Non è un fenomeno, ma fa rendere meglio gli altri. Con 40-45 milioni ci andrei. L’Inter oggi è davanti a tutti. Il Napoli con Conte resta forte. Milan, Juve e Roma si giocheranno la quarta posizione».

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