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·30. April 2025
ESCLUSIVA IN – Paganin: «A Inzaghi non do colpe. Barcellona-Inter? Un fattore può semplificarla»

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·30. April 2025
Antonio Paganin, ex giocatore dell’Inter dal 1990 al 1995, ha parlato in esclusiva su Inter-News.it. Le difficoltà dell’ultimo periodo, la delicata trasferta di Champions League contro il Barcellona e la gestione di Simone Inzaghi tra i temi trattati.
Paganin, a quali fattori attribuisce il calo dell’Inter nelle ultime settimane? Problema mentale, stanchezza, infortuni?
Posso parlare tenendo conto della mia esperienza, anche se non sono appartenuto a un calcio con dei ritmi così frenetici le difficoltà sono abbastanza comuni. Se tu vieni da un periodo nel quale hai affrontato Bayern Monaco, Bologna e Milan, la difficoltà è non tanto mentale, quanto dal punto di vista fisico. La squadra non riesce a preparare il lavoro durante la settimana, ad avere quella benzina che ti permette di poter essere in forma. Lo stesso è accaduto al Liverpool, che ha avuto un calo venendo eliminato dal PSG in Champions League e uscendo dalla Coppa di Lega. Penso che sia difficile rimanere per lunghi periodi sempre al vertice: non a caso, le squadre che ora non hanno le coppe europee si trovano in condizioni fisiche nettamente superiori. Per l’Inter, il periodo è stato molto complicato e ha richiesto un dispendio di energie fisiche e nervose non da poco.
Anche gli staff si trovano quindi in una situazione complicata…
La loro difficoltà è quella di riuscire a programmare il lavoro per dare le giuste rotazioni ai giocatori al fine di un loro migliore recupero. Tanti dicono che nel calcio moderno si gioca troppo, ma per me si tratta di un falso problema. Non c’è ancora l’abitudine di riuscire a programmare così tanti impegni ravvicinati, ma l’Inter è l’unica squadra ad essere stata in corsa in tre competizioni fino alla fine di aprile. Se io fossi nella proprietà sarei dunque contento di questa situazione.
Paganin, Inzaghi è stato al centro delle polemiche per la sua gestione delle tre competizioni. Lei non crede che il percorso fatto resti comunque degno di nota, a prescindere da quanto avvenuto nell’ultima settimana?
Secondo me, le ha gestite bene. Chiaramente, non puoi prevedere se hai una defezione importante (come quella di Thuram o di Dumfries) di un giocatore che ha un peso determinante nell’economia del gruppo. Quando c’è nella testa di un allenatore un 11 di partenza, ma si è poi costretti ad attingere alle alternative, è normale che possa andare a calare la qualità che si propone in campo. Una società non può pretendere di avere 24 giocatori sullo stesso piano, ma è altresì chiaro che si aspetta da coloro che sono solitamente meno impegnati di avere un impatto più deciso.
Lei può fornire un esempio brillante in merito…
Anche a me è successo, quando all’Inter ero la riserva di Bergomi e Ferri, per cui non era facile farsi trovare pronto. Bisogna allenarsi bene, riuscire a gestirsi al meglio, avere un approccio di livello. Per l’Inter vi è da programmare quando far riposare i big, per evitare di usurarli fisicamente e pagare poi dazio. Non do colpe a Inzaghi, ha dovuto affrontare tante squadre importanti una dopo l’altra. Se avesse trovato un’avversaria meno complicata, probabilmente sarebbe stato tutto più semplice.
Paganin, l’Inter è attesa dalla complicata, e al contempo affascinante, trasferta del Montjuic contro il Barcellona. Come vede il doppio confronto tra nerazzurri e blaugrana?
A dare un pochino di apprensione in più al mondo Inter è il fatto che il Barcellona sta bene, come dimostra l’incredibile vittoria in finale di Copa del Rey contro il Real Madrid. Anche se la condizione può non essere ottimale, l’autostima che genera un tale successo ti porta ad avere quel boost in più per affrontare una semifinale di Champions League. Ad ogni modo, parliamo di due squadre che sono arrivate a molto bene a questa doppia sfida. L’Inter, a mio avviso, ha eliminato una delle più forti nella competizione, cioè il Bayern Monaco. Il Barcellona ha la sua forza dalla trequarti in su, mentre dietro paga molto e concede altrettanto, come certifica la partita contro il Real Madrid. I blaugrana trovano la porta con molta facilità, ma con altrettanta facilità concedono all’avversario la possibilità di rientrare in gioco. L’Inter deve essere molto brava ad essere se stessa, perché così può semplificare la gara. Altrimenti, sei costretto a dovertela giocare, ma è in ogni caso una semifinale molto tirata.
Si ringrazia Antonio Paganin per la cordialità e la disponibilità mostrata nell’intervista. La riproduzione parziale di questa intervista esclusiva è possibile previa citazione dell’autore (Michele Maresca) e della fonte (Inter-News.it) con il link al contenuto originale, come indicato nel disclaimer qui sotto.