Calcionews24
·14. Januar 2025
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Presidente del Museo Egizio, nota tifosa della Juventus, Evelina Christilln ha avuto importanti incarichi istituzionali ai vertici del calcio internazionale: adesso ha deciso di dire addio a Uefa e Fifa. Ecco estratti della sua intervista a La Gazzetta dello Sport.
LA SUPERLEGA – «Lì ragione e cuore si sono un po’ separati. C’erano cinquant’anni di vita con la mia Juve e una famiglia alla quale sono legatissima, gli Agnelli. Ma era giusto restare al fianco dell’Uefa. Non è stato facile con i tifosi, ho avuto la scorta, sui social sono apparse campagne sgradevoli».ANDREA AGNELLI – «Sono rimasta addolorata. Dovevamo andare assieme in auto a Montreux, poi mi disse di andare da sola, lui sarebbe arrivato dopo. E da lì in poi…Gli ho voluto un bene immenso da bambino e ancora gliene voglio. Ora vive in Olanda e lavora per la Superlega, lo abbraccio».CEFERIN E INFANTINO – «Due amici prima che due presidenti. Non sono stata bene negli ultimi mesi e la loro vicinanza è stata totale. Gianni è estroverso e impetuoso, Alex introverso e riflessivo. In comune, una cosa: sono molto, molto strategici».UN AMICO E UN NEMICO – «Oltre a Gianni e Alex? Michele Uva. Abbiamo condiviso tanto. No nemici: sono donna di pace».CONSIGLI – «Che Uefa e Fifa siano più aperte all’ascolto. E facciano di più per chi è in difficoltà. Esiste un’associazione che aiuta i molti ragazzi che arrivano in Europa illusi dai lustrini, le loro famiglie non mangiano per aiutarli, ma poi, se non sfondano, non sanno cosa fare. Vorrei che Alex e Gianni spiegassero che il grande splendore ha un dark side».UN ERRORE E UN ORGOGLIO – «Ceferin mi rimprovera d’aver parlato troppo, a volte, ma è la mia natura. Orgogliosa di essere rimasta me stessa, senza scegliere tra Fifa e Uefa, con equilibrio e lealtà. E d’aver messo l’elmetto quando l’Uefa era sotto attacco».