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·15. September 2025

Fininvest raddoppia: portafoglio cresciuto da 3 a 6 miliardi in due anni

Artikelbild:Fininvest raddoppia: portafoglio cresciuto da 3 a 6 miliardi in due anni

Con l’approvazione del bilancio 2024 di Fininvest, firmato da Marina Berlusconi, si è chiuso un capitolo storico, con una vera e propria svolta sul piano industriale. Per chiarire il quadro conviene partire da alcune domande e qualche numero: da un lato i risultati concreti ottenuti negli ultimi tre anni in Borsa, dall’altro la nuova strategia avviata con l’esercizio 2025, il primo dopo quasi quarant’anni senza il peso del calcio, visto che il fondo americano Beckett Layne Ventures è in dirittura d’arrivo per acquisire l’80% del Monza.

Partendo proprio dal pallone, nei sei anni sotto Fininvest il club brianzolo ha generato oltre 270 milioni di spese, la maggior parte concentrata negli ultimi tre anni. Il traguardo sportivo più alto è stata la storica promozione in Serie A. Nel bilancio 2024 di Fininvest la svalutazione di 121 milioni del Monza ha già neutralizzato i rischi di una cessione prolungata, anche se la trattativa con gli americani è in via di chiusura.


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Il secondo punto – spiega L’Economia de Il Corriere della Sera – riguarda i ricavi che alimentano Fininvest. Nel 2024, su 252 milioni di dividendi incassati, ben 176 arrivavano da Mediolanum; nel 2023 erano stati 120 su 195; nel 2022, 131 su 216. In media, due terzi dei dividendi degli ultimi tre anni – 427 milioni su 646,7 complessivi – derivano proprio dalla banca fondata da Ennio Doris con Silvio Berlusconi nel 1982. Nello stesso periodo, però, il Monza ha assorbito circa 200 milioni.

Per questo motivo, la linea è ormai improntata al pragmatismo. Ciò significa consolidare i business tradizionali ma anche ampliare i mercati, come ha fatto Mfe-Mediaset con l’acquisizione della tedesca ProSiebenSat, che garantisce presenza in Italia, Spagna, Austria, Germania e Svizzera. Parallelamente, restano centrali i simboli identitari come Arcore, mentre vengono messi in discussione asset costosi e non più strategici, come Villa Certosa in Sardegna, gravata da spese di gestione elevate.

Sul bilancio 2025 non ci sono previsioni ufficiali, ma i segnali indicano un deciso miglioramento, con Fininvest destinata a tornare a generare liquidità distribuibile agli azionisti, senza dover attingere – come accaduto nel 2024 – alle ingenti riserve di utili a nuovo, pari a 1,3 miliardi.

Ultimo punto, la rendita delle partecipazioni nelle quotate. Tra gennaio 2023 e settembre 2025 la capitalizzazione di Mfe è salita da 1,21 a 2,97 miliardi, quella di Mondadori da 473 a 543 milioni, e Banca Mediolanum da 5,79 a 12,74 miliardi. Nel complesso, il valore in Borsa delle partecipazioni Fininvest è più che raddoppiato, passando da 7,4 a 16,2 miliardi.

Limitandosi alle quote effettivamente detenute – oltre il 48% di Mfe, il 53% circa di Mondadori e il 30% di Mediolanum – l’incremento è stato da 2,54 a 5,17 miliardi. Se a ciò si aggiungono le altre società non quotate, secondo fonti affidabili il NAV complessivo del gruppo (Net Asset Value, il valore di mercato di tutti gli asset sulla base del numero di quote in circolazione) è salito nello stesso periodo da 3 a 6 miliardi.

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