Calcio e Finanza
·9. Februar 2025
Finto Crosetto, dieci imprenditori contattati e tre denunce: Moratti ha pagato un milione
![Artikelbild:Finto Crosetto, dieci imprenditori contattati e tre denunce: Moratti ha pagato un milione](https://image-service.onefootball.com/transform?w=280&h=210&dpr=2&image=https%3A%2F%2Fwww.calcioefinanza.it%2Fwp-content%2Fuploads%2F2024%2F02%2Fmoratti.webp)
In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·9. Februar 2025
Si allarga l’indagine sui truffatori che, fingendosi il ministro della Difesa Guido Crosetto, ha cercato di raggirare almeno dieci importanti imprenditori. Come riportato da Repubblica, i truffatori sarebbero riusciti (stando all’indagine finora) a ottenere due bonifici, entrambi riconducibili all’ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti. Al momento, sono state presentate tre denunce.
La Procura di Milano, sotto la guida di Marcello Viola, ha avviato un’indagine per truffa aggravata, affidata al pm Giovanni Tarzia, con i carabinieri impegnati nelle indagini. Oltre a Moratti, hanno denunciato il raggiro anche la famiglia Aleotti (proprietaria del gruppo farmaceutico Menarini) e la famiglia Beretta, titolare della nota azienda produttrice di armi. I tentativi di ingannare altri esponenti dell’industria e della moda, tra cui Giorgio Armani, Marco Tronchetti Provera, Patrizio Bertelli e le famiglie Caltagirone e Del Vecchio, sono falliti.
Il modus operandi era sempre lo stesso: i truffatori contattavano gli imprenditori fingendo di essere collaboratori del ministro, per poi far intervenire un falso Crosetto, talvolta accompagnato da un presunto generale. La richiesta era sempre legata a un finto contributo economico per il rilascio di cittadini italiani sequestrati all’estero, tra cui giornalisti imprigionati in Iran o Siria. Uno schema che richiama casi recenti, come quello di Cecilia Sala. Le conversazioni miravano a convincere le vittime che l’aiuto sarebbe stato riconosciuto e rimborsato attraverso la Banca d’Italia.
Il ministro Crosetto, con una denuncia pubblicata su “X”, ha descritto questa vicenda surreale, che tra martedì e giovedì ha coinvolto almeno cinque imprenditori, uno dei quali ha effettivamente parlato con il finto ministro. Gli investigatori stanno cercando di identificare i membri della banda, composta probabilmente da individui esperti in truffe sofisticate.
Una delle tecniche utilizzate potrebbe essere stata lo “spoofing telefonico”, che consente di mascherare il numero del chiamante, facendolo apparire come quello di una persona fidata, magari attraverso server situati all’estero. Le indagini hanno già tracciato diversi punti di passaggio del segnale fraudolento, sia in Italia che fuori dal paese.
Gli inquirenti ipotizzano anche l’uso di tecniche di “social engineering”, ossia l’arte di costruire storie credibili e ingannevoli per manipolare le vittime. Le telefonate e le email inviate agli imprenditori erano parte di una strategia ben studiata per rendere la truffa più convincente.
Dopo la denuncia, Moratti ha continuato a ricevere chiamate con ulteriori richieste di denaro, tutte respinte. Gli investigatori potrebbero chiedere la collaborazione degli imprenditori coinvolti per ricostruire l’accaduto nei dettagli.
Non è esclusa nemmeno l’ipotesi che i truffatori abbiano usato l’intelligenza artificiale per replicare la voce del ministro, anche se per ora questa possibilità non sembra essere la principale pista investigativa. Nonostante la cura nella messa in scena, il raggiro ha presentato falle evidenti, tanto che alcuni imprenditori hanno riconosciuto l’inganno in tempo.
L’indagine prosegue anche sul fronte finanziario: si sta cercando di bloccare il milione di euro sottratto dalla banda e trasferito su conti bancari esteri.