Cagliarinews24
·13. November 2025
Folorunsho può fare di più, ma guai a dire che non dà tutto in ogni partita! L’editoriale

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Arrivato dopo una lunga e virtuosa trattativa condotta dal direttore sportivo Guido Angelozzi, il centrocampista classe 98′ si è subito ambientato a Cagliari. Michael Folorunsho è il prototipo del giocatore che può rendere orgogliosa la tifoseria sarda, la quale pretende solo una cosa: la maglia sempre sudata.
La storia dei rossoblù è piena di giocatori non esaltanti dal punto di vista tecnico, i quali però hanno saputo conquistare la folla con una dedizione totale. Ecco, Folorunsho è circa questa tipologia di calciatore, uno che non toglie mai la gamba, uno che la corsa in più la fa sempre, un giocatore da Cagliari; e in più la tecnica non gli manca!
L’ex giocatore di Bari e Fiorentina è uno di quei calciatori che preferisce esporsi ad un contrasto duro se l’alternativa è perdere il pallone. Dotato di una muscolatura robusta, non lesina corse all’indietro, raddoppi provvidenziali e/o chiusure che si dovrebbero richiedere a giocatori più difensivi. Forse questo lo porta ad essere meno lucido sotto porta – come gli è stato imputato dopo il match dell’Olimpico – ma, vogliamo fargliene davvero una colpa?
Il suo arrivo ha innalzato tanto il tasso tecnico quanto quello fisico della rosa di mister Fabio Pisacane. Sia chiaro, si trattava già di una strutturata, ma Folorunsho usa il suo corpo in modo peculiare! Sempre frapposto tra uomo e pallone, mai banale, interpreta il ruolo in modo estremamente funzionale alle necessità di una squadra come il Cagliari.
Già, perchè a conti fatti qual è il ruolo di Folorunsho? Mezzala, mediano aggiunto, trequartista, esterno, a volte quasi un’ala di corsa e quantità. Questi ed altri ruoli – ma forse sarebbe più giusto parlare di compiti – gli competono dal primo momento in cui è sceso in campo all’Unipol Domus. L’allenatore campano in questo inizio di stagione gli ha chiesto diverse mansione e lui, conscio dei suoi doveri, ha sempre dato tutto senza soffermarsi sull’assetto dei suoi.
Poco cambia che davanti a lui ci sia una punta o un giocatore più versatile come Sebastiano Esposito, lui dà sempre tutto. Suda ogni maglia come un bambino al campetto che, finché non ora di tornare a casa, vuole solo correre dietro ad un pallone. Il gol è non è mai un ossesione, ma tifosi state tranquilli, anche quelli arriveranno!
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