PianetaSerieB
·5. März 2025
Garbato, ma non troppo – Modena-Cosenza spettacolo triste. La B si sta spegnendo: i calciatori ci sono, ma le idee latitano

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·5. März 2025
Modena-Cosenza non è stato certo uno spettacolo sportivamente esaltante. La squadra ospite, ultima in classifica, ha avuto un buon approccio alla gara sfruttando anche la spinta mentale del cambio in panchina e ha capitalizzato ciò chiudendo il primo tempo in vantaggio. Nella ripresa, coi cambi di Mandelli, i Gialli hanno avuto il predominio totale del match senza però creare nulla di pericoloso fino al pari firmato dai subentrati Kleis Bozhanaj e Pedro Mendes. Una gara più che dimenticabile, certamente un’occasione sprecata per i padroni di casa che avrebbero potuto avvicinare la zona playoff.
Il breve racconto del match di domenica scorsa ha lo scopo di aprire un macro-tema che riguarda il Modena ma più in generale questo campionato di Serie B. Gli emiliani non hanno una rosa perfetta, ma dispongono di tanti elementi in grado di dar vita attraverso un lavoro costante nei mesi a un calcio propositivo. Palumbo, Bozhanaj, Caso, Mendes e Defrel sono elementi di una qualità e una complementarità tale da poter garantire un bottino di gol importante e anche una fase offensiva efficace nel suo complesso. C’era da lavorare su un centrocampo scarno di qualità a eccezione di Gerli, c’era da costruirsi degli esterni in grado di fornire adeguato supporto in entrambe le fasi. Tutto vero, ma non era un lavoro impossibile.
La sensazione è che dopo anni in cui il campionato ha portato alla ribalta tantissimi allenatori in grado di dare un’identità forte alle proprie squadre e di conseguenza di valorizzare i calciatori, ora invece chi scende in campo è un po’ abbandonato a se stesso. Palumbo emerge comunque e ci auguriamo di vederlo in A nella prossima stagione, ma anche Pedro Mendes al netto degli infortuni ha un potenziale notevole. Sottosfruttato sia per minutaggio che a causa degli scarsissimi rifornimenti, uno dei migliori centravanti della categoria con grandi margini di crescita appare un personaggio in cerca d’autore.
La colpa è della società, senz’altro. Puntare su Pierpaolo Bisoli rinnegando il precedente progetto con Paolo Bianco per poi esonerarlo promuovendo Mandelli comporta qualcosa che sul lungo periodo è peggio di un torneo di basso livello. Confusione, disorganizzazione, mancanza di prospettiva a lungo termine. Ciò si riflette in campo e si rifletterà anche in estate: sarà più difficile vendere a cifre alte e maggiormente necessario comprare, un anno sarà trascorso senza particolari step di crescita. E il Modena, mai come in questo campionato, è in ottima compagnia.
Negli ultimi anni la Serie B è stata palestra di formazione di alcuni dei migliori allenatori del panorama italiano, stavolta no. I Possanzini e i Calabro raccolgono il massimo da rose non all’altezza, il solo Guido Pagliuca alla Juve Stabia sta dando vita a una magia assoluta. Chi invece dispone di organici migliori non ha dato fiducia a lungo termine o ha scelto con poco coraggio. In questo scenario troviamo ai primi 3 posti 3 tecnici che non hanno nulla da dimostrare, con Filippo Inzaghi a Pisa e Luca D’Angelo con lo Spezia che pur non essendo i più forti hanno scavato un solco siderale rispetto alle altre squadre in lotta per i playoff.
Al di sotto si assiste a tantissime difficoltà, con club che provano a sopravvivere senza mai entusiasmare o convincere. Emblematica la stagione del Catanzaro, quarto in classifica di pura esperienza e solidità. Merito di un rinvigorito Fabio Caserta, certo, ma anche demerito di tutte le corazzate che arrancano. Stiamo assistendo a una Serie B di livello più basso rispetto alle ultime, ma a mancare non sono tanto i calciatori quanto gli allenatori. La speranza è che sia una coincidenza statistica e non un trend che rischierebbe di impoverirci dopo un periodo d’oro.