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·22. Mai 2025
🔴⚫️ Gazzetta – Milan, Tare è l’inizio. Ora l’allenatore: Italiano in pole, Allegri prima alternativa. Spunta anche De Zerbi

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La Gazzetta dello Sport, come di seguito riportato, ha fornito alcuni aggiornamenti in casa Milan: “Tare aveva fretta di vincere e sicuramente il suo approccio non cambierà a Milanello. La scelta dell’albanese per il ruolo di direttore sportivo è il primo passo nella ricostruzione del Milan. Abbastanza significativo perché sconfessa l’assurda decisione di due anni fa quando Paolo Maldini e Ricky Massara furono messi alla porta dopo uno scudetto e una semifinale di Champions League.
Senza voler demonizzare i famigerati algoritmi, che possono fornire qualche utile indicazione, il modello di gestione adottato dal club è apparso inadeguato anche per l’assenza di uomini di calcio. Ogni materia ha le sue specificità e non è detto che un bravo manager sia capace di districarsi tra i rimbalzi del pallone, che per definizione non sono prevedibili e necessitano quindi di un approfondito livello di conoscenza. Il tentativo di aggirare (o arginare) il problema con le comparsate di Ibrahimovic, sicuramente carismatico ma privo di un ruolo chiaro che lo aiutasse a dare una forma dirigenziale alle cose imparate nella lunga carriera da giocatore, è fallito perché la dialettica senza filtri di Zlatan è servita solo a sottolineare la gravità della situazione, ma non certo a trovare delle soluzioni.
Con Tare il club rimette la competenza al centro del progetto portando a Milanello chi ha dimostrato di saper navigare nella tempesta: una quindicina d’anni con Lotito sono garanzia di affidabilità così come i risultati ottenuti e le numerose operazioni di mercato concluse con evidente soddisfazione tecnica ed economica. Il nuovo ds dovrà razionalizzare la rosa, mettendo dei paletti alle cessioni eccellenti (di cui il Milan non ha bisogno a prescindere dai mancati introiti della Champions), liberandosi di chi non serve e inserendo elementi di sostanza. Il tremendo crollo di questa stagione si spiega con l’assenza di figure chiare ed essenziali in società , ma anche in campo: servono giocatori che facciano squadra, quelli che avrebbero evitato i blackout fatali in Serie A e in Champions, che avrebbero dato compattezza nella finale di Coppa Italia.
Il primo problema di Tare è il ritardo con cui inizierà a lavorare: chi parte dietro dovrebbe giocare d’anticipo e invece il progetto del nuovo Milan è ancora allo stato embrionale. A partire dalla scelta dell’allenatore, fondamentale perché il prescelto dovrà smazzarsi un gran lavoro: chiudere tante crepe prima di tinteggiare con i colori delle sue idee tattiche. Una stagione come questa lascia una profonda inquietudine e un insidioso obbligo di risalita. Le settimane senza coppe saranno preziose perché consentiranno di lavorare con calma, ma alla lunga saranno noiose. Il nome caldo è quello di Vincenzo Italiano, che è reduce da due edizioni di Conference concluse in finale con la Fiorentina e da un dignitoso cammino in Champions con il Bologna. A lui le coppe mancherebbero di sicuro, ma la prospettiva di accorciare i tempi di metabolizzazione della nuova didattica non gli dispiacerebbe.
Il percorso di Italiano, iniziato in Serie A allo Spezia e proseguito salendo un gradino alla volta, certifica la sua maturazione, sublimata dall’accortezza con la quale ha gestito l’ultima fase della finale di Coppa Italia. La candidatura è forte, anche se poi vale il discorso che si fa per i giocatori: la panchina di un grande club può essere molto scomoda. Non è un caso che la prima alternativa, almeno così pare, sia Massimiliano Allegri, ossia un tecnico che sa arrangiarsi in qualunque situazione. Se però sul taccuino spunta anche l’identikit di Roberto De Zerbi significa che il nuovo Milan, nei piani della società , dovrà proporre un gioco più moderno rispetto a quello di Max. Ecco, rispetto al recente passato servono scelte nette: non deve più esserci spazio per la confusione. Dodici mesi fa il balletto tra Lopetegui e Fonseca fu il degno prologo di una stagione disastrosa. Tare sicuramente darà un’impronta diversa e quindi ci aspettiamo che in breve si definisca la questione dell’allenatore. Con il quale, poi, andranno stabilite le linee-guida da seguire sul mercato. La gestione dovrà essere snella e rapida, la rosa dovrà essere in gran parte completata per il ritiro estivo almeno per sfruttare l’unico vantaggio derivante dall’esclusione dal Mondiale per club: l’estate di Inter e Juve sarà piena di incognite, quella rossonera dovrà essere ricca di lavoro e intensa per partire di slancio a inizio campionato. La vittoria non è un dovere per nessuno. La competitività , se sei il Milan, sì”.