Calcionews24
·16. November 2025
Gazzi sul Torino: «Giorgini promettente, Zapata torna come un giocatore diverso ma importante. Europa? Oggi è prematuro. Porta? Paleari sta facendo bene»

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·16. November 2025

Su Tuttosport Alessandro Gazzi, ex giocatore del Toro e oggi allenatore in seconda, ha parlato del club granata, tra presente, prospettive e possibilità di mercato.
GIORGINI – «Al Sudtirol ho avuto la possibilità di conoscerlo per circa un mese, è un difensore che ha una buona fisicità e sicuramente è uno dei profili più promettenti della B».
DIFESA A TRE – «Anche al Sudtirol giocavamo a tre, Giorgini agiva da braccetto. Certo, bisogna poi vederlo in Serie A».
PRONTO AL SALTO IN SERIE A – «Sicuramente le potenzialità le ha, ma è difficile rispondere a questa domanda perché la A è proprio un livello diverso rispetto alla B. Se dovesse arrivare in una società come il Torino avrà però modo di capire dove si trova».
LE DIFFICOLTÀ NEL SALTO DI CATEGORIA – «Le difficoltà riguardano vari aspetti: il valore degli avversari che si vanno ad affrontare, poi serve una velocità di pensiero differente, maggiore fisicità. La Serie B è un campionato difficile perché è molto equilibrato, in Serie A invece c’è meno equilibrio di valori, ma se ti sbilanci poi ti ritrovi ad affrontare giocatori di qualità certamente superiore».
L’ASSENZA DI SIMEONE – «Simeone era in buon periodo di forma, stava creando qualcosa di importante intorno a lui. Comunque nell’attacco del Torino ci sono delle valide alternative al Cholito: Adams, Ngonge e Zapata sono tutti ottimi attaccanti».
ZAPATA – «Duvan purtroppo ha subito la lesione del legamento crociato a 33 anni, è un infortunio tosto da superare a quell’età. Ma lui può comunque dare un contributo importante. Il valore di un giocatore lo vedi anche da come riesce a trasformarsi, a superare certi infortuni che purtroppo possono capitare. Zapata ora può tornare come un giocatore differente rispetto a prima, ma non significa meno forte o meno importante per la squadra. Semplicemente diverso».
IL BALLOTTAGGIO ISRAEL-PALEARI IN PORTA – «Paleari sta facendo molto bene. Non è un qualcosa di usuale un cambio nelle gerarchie, ma Baroni saprà come gestire la situazione. Nel corso di una stagione ci sono varie circostanze che possano influire sulle decisioni, ma a contare sono poi i risultati e gli equilibri all’interno della squadra».
IL TORINO ATTUALE E IL SOGNO EUROPEO – «I paragoni lasciano sempre il tempo che trovano. Il Torino ha iniziato la stagione riscontrando qualche difficoltà, ma adesso ha trovato un proprio equilibrio e questo è ciò che conta. Parlare di Europa è prematuro, bisogna essere consapevoli che per raggiungere certi traguardi, come la qualificazione a una coppa europea, bisogna vedersela con squadre che sono più attrezzate, ma questo non significa che non si possano comunque ottenere risultati importanti. A volte le cose accadano in maniera inaspettata, ora però ciò che conta è continuare a lavorare nel migliore dei modi».
IL SEGRETO DEL TORINO DI VENTURA – «Tutto era filato in una certa maniera. Il ciclo era iniziato con la promozione in A, dopo era arrivata la salvezza l’anno successivo e poi la qualificazione all’Europa League. Si era creata un’alchimia particolare tra squadra, tifosi e società. C’era un bel clima ed era bello viverlo. Poi questo non significa che non si possano ottenere risultati importanti anche se ci sono degli attriti, anche se c’è un clima differente».
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