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·17. April 2025
Gobbi: «Il Cagliari mi ha fatto esordire in Serie A. Ha realizzato il sogno di un bambino, mi emoziono pensando a quei momenti»

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Massimo Gobbi, ex centrocampista del Cagliari, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Radiolina a “Il Cagliari in Diretta“. Sono stati molteplici i temi trattati nel format condotto da Valentina Caruso, Fabiano Gaggini e Alberto Masu. Ve li riportiamo di seguito:
MAGLIA CAGLIARI – «La squadra e la società mi ha fatto esordire in Serie A, ha fatto realizzare il sogno di un bambino. Ho avuto tale possibilità ed è stato un punto di partenza, in seguito ho continuato il sogno».
GIANFRANCO ZOLA – «Ricordarlo in quei momenti quasi mi emoziona, ricordo tutto, è stato il primo in quei giorni del ritiro che mi è venuto incontro a salutarmi come se fosse la normalità. E’ stato veramente di grande impatto, giocare con grandi giocatori è stato di grande insegnamento, lui era il più umile. Ho costruito un bel rapporto, ci cambiavamo di fianco, per me era uno stimolo».
SQUADRA – «Le dinamiche della massima Serie italiana le stavo conoscendo in quel momento, era di un altro livello rispetto alla Serie B. Anche se quella dell’anno prima era fortissima, squadre come Cagliari e Fiorentina l’hanno poi dimostrato appunto in A. In Serie B mi sono adattato alla tecnica, alla velocità. Con il proseguire della stagione ho capito meglio che era una buonissima squadra».
SUAZO – «Da parte mia c’era tutta la disponibilità del mondo a sacrificarmi. Tutti quelli che erano dietro a lui, quando hai in squadra un talento del genere che ti fa vincere tutte le partite è chiaro che viene la tua propensione al sacrificio».
CAGLIARI – «Ha dimostrato di avere qualità umani all’interno della squadra. Riesce a migliorare ciò che sono i risultati anche vincendo gli scontri diretti. E’ ciò che riscontro guardando le sue partite, queste qualità fanno la differenza. Dal punto di vista tecnico ha tanti giocatori bravi, sta facendo un campionato che deve fare una squadra di tale livello».
MALCONTENTO – «Penso che il tifoso sia sempre esigente e che voglia che la squadra faccia meglio. Sei punti sopra la zona retrocessione con un buon margine e la squadra in crescita, i rossoblù sanno leggere le partite. Rispetto alle squadre con cui sta lottando per la salvezza il Cagliari ha una certa mentalità, è molto più solida. E’ chiaro che il tifoso voglia i risultati e un sacco di cose».
CAGLIARI-FIORENTINA – «Quando si scontrano le squadre con cui ho giocato è normale. Mi ricordo quanto era bello stare in mezzo a quei campi e me la guarderò certamente ricordando quegli episodi. Me ne ricordo una in particolare, sono passati tanti anni, ma le guardo sempre con piacere».
CAGLIARI DEL FUTURO – «Se devo fare un paragone ho visto la squadra di Pisacane solida come la prima squadra. Magari ha concesso un po’ di campo al Milan, ma poi si è affidata a giocatori di spessore. Vinciguerra è quello che ha fatto la differenza. A me è piaciuta la Primavera, la guardavo anche in prospettiva prima squadra e immagino che qualche ragazzo si aggregherà. Non posso dire ora, però, chi possa fare un campionato stabile».
VINCIGUERRA – «E’ giovane, non è detto che non lo possa aiutare l’altezza e la struttura fisica. Bisogna a dargli fiducia, provare a inserirlo, accettare gli errori. Quando si lavora con i giovani c’è un processo di attesa. Vinciguerra è il miglior talento che ha il Cagliari da questo punto di vista».
FIORENTINA – «La Fiorentina arriva dall’impegno in Coppa che non è mai facile. Ricordo quando giocavamo in Europa League, si spendono tante energie. La trasferta a Cagliari è sempre complicata. Mi aspetto una partita di intensità, il Cagliari deve chiudere subito il discorso salvezza, dovrà cercare di limitarli nella fase difensiva e sfruttare le eventuali ripartenze».
RIGONI E SONETTI – «Sono due persone diverse che non sono paragonabili, ma mi hanno dato tanto. Prima Rigoni e Sonetti l’anno dopo tra gli altri, ho provato due sistemi di gestione della squadra diversi che ho apprezzato entrambi. Li ricordo come gestione dello spogliatoio in maniera diversa, ma efficaci entrambi».
NBA – «Sto seguendo sempre meno perché le partite di calcio sono sempre di più da quando ho smesso. Continuo ad essere tifoso di LeBron, spero in lui».
BIMBE – «Le mie figlie fanno tennis entrambe, sono uscite da ogni logica di casa. Soprattutto la grande: le piace molto. A scuola organizza qualche torneo di calcio, ma per lei non è la priorità. Inoltre, seguiamo Sinner».