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·24. Dezember 2025

I contributi di Sport e Salute alle Federazioni per il 2026: calcio in testa davanti a nuoto e tennis

Artikelbild:I contributi di Sport e Salute alle Federazioni per il 2026: calcio in testa davanti a nuoto e tennis

Il calcio continua a guidare il sistema sportivo italiano. Anche se vanno registrate le crescite esponenziali degli altri sport come nuoto, pallavolo, e soprattutto il tennis, incalzino. Lo dimostra il rendiconto dei contributi 2026 che il CdA di Sport e Salute ha deliberato ieri.

Agli organismi sportivi finiscono 344,4 milioni di euro totali (cifra di poco superiore a quella di quest’anno, quando furono 343,7 milioni). Al comando delle federazioni che ricevono più contributi, come detto, resta la FIGC con una cifra di poco superiore ai 35 milioni, confermando le cifre dell’anno passato. Continua, invece, la scalata del tennis e non solo grazie ai successi dei suoi campioni, Sinner in particolare. Se per il 2025, infatti, la FITP, era la quinta federazione più pagata, nel prossimo anno sarà la quarta con un contributo che supera i 16 milioni (+2 milioni rispetto all’anno precedente, prendendo il massimale in questa tornata).


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Secondo e terzo posto rispettivamente per nuoto (18.620.135 mln) e pallavolo (17.864.540), quest’ultima reduce dal doppio oro iridato delle due nazionali maggiori. Entrambe le federazioni sono in crescita, come l’atletica, con una cifra vicina ai 15 milioni. Crescono poi anche vela, rugby, skate e surf, mentre restano sostanzialmente stabili tutte le altre con tre solo federazioni sportive nazionali con il segno meno rispetto al 2025 (penthatlon, badminton e motonautica). Di seguito le prime 10 federazioni per contributi 2026:

  • FIGC (calcio) – 35,2 milioni di euro (+0,06% rispetto al 2025)
  • FIN (nuoto) – 18,6 milioni (+10,6%)
  • FIPAV (pallavolo) – 17,9 milioni (+4,6%)
  • FITP (tennis-padel) – 16,1 milioni (+15%)
  • FIDAL (atletica leggera) – 14, 9 milioni (+0,3%)
  • FISI (sport invernali) – 12,6 milioni (+0,2%)
  • FIP (pallacanestro) – 10,4 milioni (+0,2%)
  • FIS (scherma) – 10,2 milioni (+0,2%)
  • FGI (ginnastica) – 10,1 milioni (+0,1%)
  • FCI (ciclismo) – 9,7 milioni (+0,3%)

Per l’assegnazione dei contributi che vede crescere lo sport italiano di sistema, non conta solo il merito sportivo, perché nella logica della società dello Stato rientrano anche la crescita del movimento nella sua completezza (numero di tesserati attivi, società e tecnici), l’efficienza operativa con la capacità di ottimizzare al meglio l’utilizzo delle risorse pubbliche e il modello gestionale degli organismi orientato alla sostenibilità, responsabilità e allineato ai pilastri ESG.

Così quanto emerge è un’Italia più attiva con oltre 640mila persone in più che praticano sport organizzato rispetto agli anni precedenti e comunque al vertice delle classifiche mondiali. Un risultato frutto anche della crescita generale delle risorse grazie al meccanismo dell’autofinanziamento che, dal 2019 a oggi (nonostante il Covid di mezzo), ha prodotto un incremento complessivo del 25%, pari a 569 milioni in più. «Un modello virtuoso di economia circolare dello sport» lo definisce Sport e Salute, dove le risorse, alle quali si aggiungono quelle per le infrastrutture focalizzate su periferie e sport di base, che vengono reinvestite per garantire l’accesso alla pratica sportiva generando un ritorno sociale in termini di Salute, benessere e inclusione superiore a tre volte il valore iniziale.

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