PianetaSerieB
·24. Juni 2025
🤬 Iervolino non ci sta: “Si premia chi convive con situazioni debitorie fuori controllo. Tanti episodi hanno minato la fiducia nel sistema”

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·24. Juni 2025
Danilo Iervolino, patron della Salernitana, ha rotto il silenzio dopo la sanguinosa retrocessione in Serie C e ha parlato della situazione a tutto tondo. Riprendiamo le sue considerazioni dal Corriere dello Sport:
Responsabilità – “Quando sei il proprietario, ogni decisione è tua. Ho sbagliato a fidarmi di alcune scelte tecniche, a non trovare continuità nella guida sportiva, a non costruire una base solida e lunga nel tempo. Ho ascoltato troppo chi mi diceva “servono cambiamenti” e poco chi suggeriva stabilità. Ho commesso errori, ma mai in mala fede. Sempre con il desiderio di migliorare“.
Arechi – “La gara dell’Arechi è stata probabilmente la più dolorosa, a prescindere dal risultato. Ha mostrato la frattura tra il calore e la passione di una città e la freddezza delle regole. Non giustifico la violenza ma capisco il senso di frustrazione collettiva“.
Arbitraggio – “Se nell’arco della stessa gara due episodi analoghi vengono gestiti in maniera differente, c’è qualcosa che non va. Se questo grido d’allarme resta inascoltato, diventa rabbia. Abbiamo perso due volte, una in campo e una negli uffici dove dovrebbero garantire equità“.
Doppia retrocessione – “Il nostro resterà uno dei grandi paradossi del calcio italiano. Serve una riforma profonda. Si deve premiare chi va avanti con le proprie forze, mantenendo i conti in ordine. Piuttosto che premiare chi vivacchia o chi convive con situazioni debitorie fuori controllo“.
Futuro – “Non penso affatto alla resa. Penso alla ricostruzione. Questo è il tempo della riflessione, certo, ma anche della determinazione. La Salernitana non può finire qui. C’è una ferita, ma anche una voglia profonda di riscatto. Ripartiremo con idee più chiare, con basi più solide, con scelte coerenti. A chi spera che io molli, rispondo che non ho mai amato le uscite di scena. Amo le sfide, e quella che mi attende oggi è forse la più dura, ma anche la più autentica. Perché chi ama davvero, resta. E io rimango qui per rilanciare questa maglia e questa città“.
Sensazioni – “È un misto profondo di amarezza e delusione. Non solo per la retrocessione, ma per come si è consumata. Abbiamo visto svanire anni di sacrifici, investimenti e passione. Il calcio dovrebbe premiare il merito, l’impegno, la progettualità. Purtroppo, in questa stagione, abbiamo assistito a episodi che hanno minato la fiducia nel sistema e nella sua equità”.