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·19. November 2024

Il Governo USA mette alle strette Google: chiesta la vendita di Chrome

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Il governo degli Stati Uniti sta spingendo affinché Google sia costretta a vendere Chrome. Il Dipartimento di Giustizia ha presentato questa richiesta al giudice federale Amit Mehta, che lo scorso agosto ha dichiarato illegale il monopolio di Alphabet, la società madre di Google, nel settore delle ricerche online.

Attualmente, Chrome detiene circa il 66% del mercato globale dei browser (68% in Italia), mentre Google controlla l’89% delle ricerche su internet (94% in Italia). Secondo Mehta, Alphabet avrebbe ottenuto questa posizione dominante stringendo accordi non conformi alla legge con grandi produttori di dispositivi come Apple, Samsung e altri.


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Per risolvere il problema, l’Antitrust statunitense, come riportato da Bloomberg, ha proposto che il tribunale obblighi Google a vendere Chrome, separi il sistema operativo Android dagli altri servizi di Alphabet e limiti l’uso dei dati per sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale. L’imposizione della vendita di Chrome – operazione senza precedenti – potrebbe alterare significativamente gli equilibri del mercato digitale. Al momento, alcune startup, da sole o in collaborazione con giganti come Microsoft, stanno cercando di sfidare il dominio di Google nelle ricerche online, ma senza ottenere risultati rilevanti.

Alphabet ha criticato la posizione del governo, definendo l’iniziativa del Dipartimento di Giustizia come parte di un’«agenda radicale» priva di fondamento legale. Un portavoce dell’azienda ha sottolineato che un simile intervento governativo potrebbe danneggiare consumatori, sviluppatori e la leadership tecnologica degli Stati Uniti, soprattutto in un contesto di competizione con la Cina.

La decisione finale di Mehta è attesa per il 2025, quando Donald Trump sarà probabilmente tornato alla Casa Bianca. Tuttavia, il caso Antitrust contro Google è nato già durante la prima amministrazione Trump, che ha nominato Brendan Carr, critico delle grandi aziende tecnologiche, alla guida dell’Autorità delle Comunicazioni in previsione del suo ritorno a Washington.

Recentemente, anche la Serie A si è scagliata contro Google nell’ambito della lotta alla pirateria. La massima lega calcistica italiana si è detta pronta a fare causa al colosso americano, colpevole di gravi negligenze e di mancata ottemperanza agli obblighi di legge. Se la situazione non sarà sanata, dunque, si finirà in tribunale, considerando che una diffida è già stata inviata a Google Ireland lo scorso 7 ottobre.

Image credit: Depositphotos

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