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·6. Juni 2025

Inter, Chivu, una prima volta storica per Marotta: mai un tecnico straniero in 46 anni di carriera

Artikelbild:Inter, Chivu, una prima volta storica per Marotta: mai un tecnico straniero in 46 anni di carriera

Con l’arrivo imminente di Cristian Chivu sulla panchina dell’Inter, si apre un nuovo capitolo anche nella lunga carriera dirigenziale di Giuseppe Marotta. Per la prima volta, in 46 anni di attività ai vertici del calcio italiano, il dirigente lombardo affiderà una sua squadra a un allenatore straniero.

Inter, Chivu, una prima volta storica per Marotta: mai un tecnico straniero in 46 anni di carriera

Un dato sorprendente, che testimonia quanto la scelta di Chivu rappresenti una piccola svolta nelle abitudini di uno dei manager più influenti del panorama calcistico italiano.


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Da Varese all’Inter: solo allenatori italiani Dagli esordi con il Varese a fine anni ’70 fino ai giorni nostri, Marotta ha sempre privilegiato allenatori italiani. Non si tratta solo di una preferenza, ma di una costante: sulle sue panchine sono passati nomi del calibro di Spalletti, Mazzarri, Conte, Allegri e Simone Inzaghi. Tutti interpreti affermati del calcio tricolore, con stili diversi ma una comune appartenenza alla scuola italiana.

Chivu, un’eccezione… relativa L’arrivo di Chivu, in questo senso, rompe la regola. Ma non del tutto. Pur essendo rumeno, l’ex difensore è ormai da più di vent’anni una figura radicata nel nostro calcio. Dal suo arrivo alla Roma nel 2003, al passaggio all’Inter nel 2007, dove ha vinto tutto — incluso lo storico Triplete — fino al ritiro nel 2014, Chivu ha legato la sua carriera all’Italia. E da allenatore non è stato da meno: ha allenato esclusivamente nel settore giovanile dell’Inter, fino a guidare la Primavera alla vittoria dello scudetto nella stagione 2021/22, e successivamente ha salvato il Parma nella sua breve parentesi in Serie A.

Un’eredità da valorizzare L’idea di continuità potrebbe aver giocato un ruolo chiave nella scelta. Chivu, infatti, dovrebbe proseguire su una linea tattica simile a quella di Simone Inzaghi, a partire dalla difesa a tre. La permanenza nello staff di Mario Cecchi, collaboratore fidato anche dell’ex tecnico, rafforza questa ipotesi. In sostanza, un cambiamento nella figura ma non nella filosofia: l’Inter riparte da un uomo di casa, pur con una visione nuova e una storia personale internazionale.

Fabregas, il “quasi” che conferma la regola Curiosamente, un altro nome emerso nelle settimane precedenti era quello di Cesc Fabregas. Anche in quel caso, si sarebbe trattato di una prima volta assoluta per Marotta. L’ex campione di Spagna sembrava in corsa, ma alla fine il club ha virato su una scelta più “interna”, che abbina continuità e conoscenza profonda dell’ambiente.

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