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·10. Februar 2025

Inter Fiorentina: tre cose che non hai notato nel match di Serie a

Artikelbild:Inter Fiorentina: tre cose che non hai notato nel match di Serie a

Tre curiosità sulla sfida Inter Fiorentina: partita valida per la 34° giornata di Serie A 2024/2025. Tutti i dettagli

Al primo minuto, o meglio, dopo 20 secondi, si è visto Simone Inzaghi inquadrato e tutto rosso in faccia a urlare di stare zitto (“Muto!”, a essere precisi) all’indirizzo di Ranieri, reo di avere protestato. A fine gara il mister dell’Inter si è lasciato andare a un urlo liberatorio, segno evidente di quanto sentisse l’importanza della posta in palio di stasera. Questa è la cornice del match, o se volete le immagini che riassumono il significato. In mezzo ci sono un po’ di dettagli che andiamo a evidenziare.

  • Uno contro tutti. Per tutta la gara, o quasi, Moise Kean è sembrato totalmente solo. Una situazione non prevista per uno che solo pochi giorni fa aveva travolto la difesa nerazzurra. Ma a campi invertiti la situazione cambia e l’ex juventino si intristisce, finendo pure per prendersi un’ammonizione che gli farà saltare la gara con il Como. Che la serata sarebbe stata alquanto problematica lo aveva capito immediatamente, quando De Gea, vedendo il comportamente remissivo, si era messo a lanciare lungo sperando di creare qualcosa, trovando un Acerbi assolutamente attento per questa improvvisata soluzione. E quando in area finalmente Kean ha avuto un pallone minimamente giocabile, capendo che non era serata ha provato una specie di elastico, il difensore nerazzurro ha confermato di essere rientrato benissimo dopo una lunga sosta e lo ha fermato senza batter ciglio. Suggerendo che Kean rappresentava se stesso, Acerbi tutti. Tutti quelli che c’erano a San Siro, è sembrato per un attimo.
  • Frenesia e debolezza. Nel primo tempo di grande sofferenza viola, salvata solo dal rigore di Darmian che ha consentito quantomeno di andare al riposo in parità, si è visto Palladino sbracciarsi alquanto per chiedere alla squadra di non essere frenetica e di ragionare. Solo che le due cose non sono facili da conciliare quando la pressione avversaria è sostenuta. Ne è nato un primo tentativo con azione quasi tutta di prima e conclusione debole di Richardson, che ragionare aveva ragionato, ma per farlo aveva dovuto fermare il piede.
  • Il Toro tiene i corner. Oltre alla partecipazione all’1-0, Lautaro si è reso protagonista in tutti i corner battuti dall’Inter. Per farla breve: la palla va sempre dove c’è lui e viceversa. Tanto che a un certo punto su Dazn si è detto che andrebbe studiato come riesca a essere così straordinariamente coerente e puntuale. E Ambrosini ha fatto una giusta disquisizione su come l’argentino sia forte di braccia e di gambe, tanto che può persino permettersi di prendere il pallone senza saltare.
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