Calcio e Finanza
·24. Februar 2025
Inter, Marotta: «Sul mercato cambierà il modello: torneremo a investire»
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·24. Februar 2025
“I lavori dell’assemblea sono stati svolti in un clima di grande tranquillità, c’era solo da modificare lo statuto per dare la possibilità, in caso di necessità, di fare le assemblee online. La cosa essenziale è l’ingresso nel CdA di tre persone, Max Catanese che è un dipendente dell’Inter, e due figure importanti, Claudia D’Arpizio e Diego Gigliani, due persone che entrano in consiglio su indicazione della proprietà per dare un ulteriore apporto di competenza al nostro management per gli sviluppi che abbiamo idea di raggiungere”. Lo ha detto il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, intervenuto in conferenza stampa dopo l’odierna assemblea degli azionisti.
“Questo momento è molto interlocutorio a livello sportivo, ci sono ancora dodici giornate e ancora tantissimi punti a disposizione. Quell che vorrei sottolineare le performance, ci vedono nello scenario nazionale, europeo e anche mondiale essere al vertice. È motivo di soddisfazione e orgoglio, anche per il supporto della proprietà. Essere primi in campionato, essere unica italiana ancora in Champions League è motivo di grande orgoglio ed è motivo per dire che l’Inter rispetta i propri obiettivi anche quest’anno. Come finirà non lo so, il campionato è tra i più equilibrati degli ultimi anni, i giochi sono tutti aperti e assisteremo ad un finale di stagione entusiasmante. Noi vogliamo essere attori protagonisti”.
”Mercato? Non si potrà parlare di rivoluzione, siamo orgogliosi del lavoro fatto da tutto il gruppo. Nel corso degli anni abbiamo messo dei tasselli importanti che sono conseguenza logica di una nostra filosofia: la prima creare uno zoccolo duro di italiana e poi andare alla ricerca di professionisti che hanno potuto garantire e dare un apporto di esperienza. Siamo proiettati nel futuro, Ausilio e i suoi stanno monitorando le situazioni. Devo dire che contrariamente alle critiche di questi giorni, che fanno parte del gioco, mantenere la quasi totalità dell’organico all’inizio della stagione significa che il lavoro fatto è stato fatto bene”.
“Il modello di riferimento sarà leggermente modificato, in quanto la giusta filosofia della proprietà è quella di tornare a fare investimenti su profili giovani che siano anche asset patrimoniali e dare un apporto di qualità in questa squadra che garantisce già dei valori importanti. Non sarà un cambiamento radicale, oggettivamente negli ultimi anni abbiamo fatto pochi investimenti, siamo ricorsi molto spesso agli svincolati. Vogliamo fare più investimenti, ma non significa cambiare 12 giocatori, significa mettere i giusti innesti. Significa soprattutto ringiovanire la rosa. Non faremo centinaia di milioni di investimenti, considerando anche la rosa che abbiamo a disposizione, ma vogliamo tornare a investire”.
“Investimenti senza cedere? Tutte le società italiane non possono che ricorrere al player trading per raggiungere il concetto di sostenibilità economica. Non dobbiamo vendere, possiamo investire ma non escludiamo che alcune operazioni in uscita possano essere fatte anche nell’ottica di far quadrare i numeri nella valutazione di bilancio”.
“Non aspettiamoci una rivoluzione sul mercato, l’età media delle squadre che partecipano a campionato e Champions si è abbassata e anche noi ci dobbiamo adeguare. Non significa immaginare che i nostri senatori vengano esclusi, anzi. Gli obiettivi sono sempre gli stessi, quando si parla dell’Inter si parla di un club che ha nel Dna l’obiettivo di vincere. È giusto essere ambiziosi e non significa essere arroganti.”
“Il potere logora chi ce l’ha o chi non ce l’ha? Non lo so. Il Napoli è a un punto da noi, sta facendo un ottimo campionato e l’allenatore sta lavorando bene, ci sono tre squadre che stanno facendo da lepre, Napoli, Inter e Atalanta. Quello che succederà non lo so. Vincere è molto difficile, rivincere è sempre più difficile come successo negli ultimi anni. Diventare di nuovo campioni d’Italia sarebbe motivo d’orgoglio, vogliamo arrivare fino in fondo. Se qualcuno sarà più bravo di noi ci inchineremo e gli diremo bravi”.
“Arbitri? È costume della nostra società non sbilanciarsi pubblicamente sugli arbitri,è un ruolo molto difficile. In alcune situazioni ci sono decisioni che possono generare confusione, soprattutto per il protocollo per l’utilizzo del Var. Io sono favorevole che la tecnologia possa dire la propria, ma deve riportare alla centralità dell’arbitro. Ben vengano tutti gli episodi oggettivi che le immagini non possono smentire, laddove interviene il Var per valutare interventi particolari per me questo deve essere perfezionato per il protocollo. Questo può essere affrontato a fine stagione”.
“Squadra B? Posso dire ufficialmente che stiamo allestendo il modello dell’Under 23 a cui daremo anche un naming preciso. Presenteremo la domanda federazione, credo che a riguardo non ci siano problemi. Dal 2025/26 avremo la seconda squadra. In linea di massima giocheremo a Monza, la stiamo allestendo insieme e stiamo valutando tutto, dall’organico al modello fino alla conduzione tecnica. Oggi siamo in un momento di ipotesi, non siamo in grado di esprimere altre valutazioni”.
“Stadio? Lo stadio rappresenta il focus principale su cui sono poste le attenzione da parte della proprietà. Senza stadio all’altezza dei parametri europei fai fatica a competere con gli altri club, in termini economici il gap è notevolissimo in termini di ricavi, accoglienza e ospitalità. A breve ci sarà fatta una proposta per andare a fare un’offerta relativa all’acquisizione dell’area attuale di San Siro e zona adiacente, non aggiungo altro per riservatezza. È uno degli obiettivi principali della nostra proprietà”.
“Rinnovo Inzaghi? Non ne abbiamo parlato, il rapporto con lui è molto buono. Quando le cose vanno bene non c’è motivo per porsi domande o analizzare in modo critico ciò che sta capitando. Secondo me e secondo noi il ciclo Inzaghi non è terminato e saremmo orgogliosi di continuare insieme”, ha concluso Marotta.