🔥 Inzaghi: “Spero di diventare il Gasperini rosanero. Serie A? Non corriamo, Palermo sempre favorito e poi…” | OneFootball

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·11. Oktober 2025

🔥 Inzaghi: “Spero di diventare il Gasperini rosanero. Serie A? Non corriamo, Palermo sempre favorito e poi…”

Artikelbild:🔥 Inzaghi: “Spero di diventare il Gasperini rosanero. Serie A? Non corriamo, Palermo sempre favorito e poi…”

L’allenatore del Palermo, Filippo Inzaghi, è intervenuto ai microfoni de La Gazzetta dello Sport per fare un bilancio di questo inizio di stagione. Ecco le sue parole:


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Entusiasmo ovunque vada, si è mai chiesto il perché?«Sì, e lo confesso: ci punto anche per far capire ai giocatori perché succedono queste cose. Per la credibilità che ha una persona, al di là dei risultati. Qui, se lotti e combatti, arrivano in 30mila a sostenerti».

L’impatto con Palermo?«Molto bello, conosco il Sud. E qui ci sono un milione di tifosi».

Il contatto quotidiano con la gente quanto l’aiuta?«Scelgo sempre di vivere in centro, è giusto che un allenatore respiri la città. Nei momenti negativi ho sempre entusiasmo dalla gente e questo mi ricarica. Capiterà anche qui, anche se spero solo poche volte…».

Chissà contro il Modena come si presenterà il Barbera…«Quasi 22mila già sicuri… Fantastico! È un sostegno che abbiamo avuto a scatola chiusa e ce lo dobbiamo meritare».

Con Sottil che rapporto ha?«Abbiamo giocato insieme all’Atalanta: nelle partitelle preferivo stare… in squadra con lui. Poi ci siamo affrontati tante volte e siamo rimasti in contatto».

I rivali per la A oltre al Modena?«Il Venezia davanti a tutti, poi il Monza. Mi aspetto che escano altri, dall’Empoli allo Spezia».

Con Stroppa ormai è sfida aperta: siete stati promossi insieme due volte (2020 e 2025), ma quando lui vinse a Monza (2022) lei inciampò in Cellino…«Magari avrei vinto anche quella volta… Vabbè, all’ultima giornata ci sarà Venezia-Palermo e chissà! Non corriamo, il Palermo è sempre favorito e poi…».

Anche la squadra s’è riaccesa dopo una stagione al di sotto delle aspettative.«Ho trovato grande cultura del lavoro e sono arrivati i rinforzi giusti. La fiducia che ho dato loro li ha galvanizzati. Faccio scelte anche complicate, ho fatto giocare tutti e loro capiscono».

Perché tanti suoi giocatori si butterebbero nel fuoco per lei?«Ho un rapporto molto schietto, mi piace farli crescere. È sbagliato sentirsi arrivati in B, devono puntare in alto. Ricordate Ciccio Caputo? Dicevano che poteva far gol solo in B, invece in A ne ha fatti tanti».

Però la A non pesca mai in B.«Questo è un problema. Però così il livello della B si alza, anche coi giovani. Ricordo Fabbian alla Reggina: non mi ha sorpreso vederlo in Champions».

Ci sono state tre partite pareggiate (Frosinone e Venezia in casa, Cesena fuori) che l’anno scorso il Palermo forse avrebbe perso. Cosa significa?«Una squadra matura, in certe partite capisce da sola che è meglio non perdere. Bel segnale».

Il suo è l’organico più forte?«Lo possiamo diventare. In più abbiamo i tifosi e loro ci spingono a diventare i più forti».

Più del suo Pisa?«Sarà più difficile vincere: non eravamo favoriti e quando gli altri si sono accorti di noi era tardi. Quest’anno siamo favoriti, ma non vince chi spende, bensì chi corre e ha un’anima».

Il valore della rosa s’è visto a La Spezia: con una difesa in piena emergenza ha trovato alternative all’altezza e ha vinto.«Sono questi i segnali più belli. Qui ci sono ragazzi come Peda, Vasic e Corona: li volevano tutti, ma io ho detto di tenerli».

Manca all’appello Brunori.«Gli hanno annullato due gol, sta facendo bene. Sa che devo scegliere i titolari, ma è un capitano vero e, quando non gioca, trascina la squadra. Capitava anche a me di star fuori».

E rosicava…«Se uno sta fuori e non rosica, non deve fare questo mestiere».

Pohjanpalo invece?«Uno così forte non lo scopro di certo io. Dà il massimo sempre e trascina tutti, un esempio».

Ha confessato di averla odiata per i gol al Liverpool, squadra per la quale lui simpatizza.«Mi farò perdonare facendolo giocare sempre nel Palermo!».

Basta traslochi?«Spero di essere all’altezza, diventare il Gasperini del Palermo e godermelo fino in fondo, perché qui c’è tutto».

Un giorno si vedrebbe in Premier? O sempre in B a vincere?«Vorrei solo continuare a divertirmi. Ho una bella famiglia, sono gratificato da quello che ho. E dal sapere che i giocatori mi stimano e li ho fatti crescere».

L’Inghilterra è più fredda…«Calcio importantissimo, ma la mia Champions è a Palermo».

E in Arabia come suo fratello?«No dai, basta traslochi!».

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