Koopmeiners e quel paradosso che ora potrebbe aprirsi col cambio modulo della Juve: Spalletti dovrebbe far fronte a questo rebus. Cosa può accadere | OneFootball

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·10. November 2025

Koopmeiners e quel paradosso che ora potrebbe aprirsi col cambio modulo della Juve: Spalletti dovrebbe far fronte a questo rebus. Cosa può accadere

Artikelbild:Koopmeiners e quel paradosso che ora potrebbe aprirsi col cambio modulo della Juve: Spalletti dovrebbe far fronte a questo rebus. Cosa può accadere

Koopmeiners, spunta un paradosso in caso di cambio modulo della Juve: Spalletti dovrebbe fronteggiare questo rebus. Cosa succede

Normalizzare, prima. Rivoluzionare, adesso. L’arrivo di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus è coinciso con un periodo di emergenza totale. Nelle sue prime tre partite (due pareggi e una vittoria), il tecnico ha agito da “normalizzatore”, cercando di ridare un orizzonte a un gruppo psicologicamente a terra (dopo otto partite senza vittorie). Ma ora, come analizzato dal Corriere dello Sport, la sosta per le nazionali è il momento per pianificare la vera rivoluzione tattica, archiviando definitivamente il passato “Tudoriano”.

L’obiettivo: la difesa a quattro

L’obiettivo primario di Spalletti è abbandonare la difesa a tre, un sistema che non lo convince, soprattutto per un giro palla arretrato ritenuto troppo lento. Il modulo più gradito è il 4-3-3 (o la sua variante 4-2-3-1). Spalletti è ferocemente convinto che la rosa abbia le qualità per questo assetto, che permetterebbe di sfruttare il potenziale offensivo e l’uno contro uno di ali pure come Edon Zhegrova e Francisco Conceicao. Questo modulo consentirebbe anche un turnover più logico degli attaccanti, come Loïs Openda, un investimento da tutelare.


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I due ostacoli: il tempo e Koopmeiners

Il piano, però, si scontra con due grandi controindicazioni. La prima è il tempo: i nazionali (come Dusan Vlahovic e Kenan Yildiz) torneranno alla Continassa solo a ridosso di due trasferte delicatissime: quella di Firenze (22 novembre) e quella in Norvegia contro il Bodø/Glimt (26 novembre). Introdurre un cambio tattico così radicale senza poterci lavorare sarebbe un rischio.

La seconda perplessità riguarda Teun Koopmeiners: l’esperimento di schierarlo come “braccetto” di sinistra in difesa, causa emergenza (out Bremer, Kelly, Cabal), sta funzionando benissimo. Spalletti è indeciso se spostare un giocatore che sta rendendo in un ruolo chiave, anche se l’ex Atalanta è visto come un mediano o un interno sinistro nel suo 4-3-3, con Manuel Locatelli come alternativa da play.

Il rebus tattico

La “cura Spalletti” è iniziata. Il tecnico deve fare i conti con una rosa costruita con “scelte contraddittorie” (come sottolinea il Corriere, la versione migliore vista a Cremona era un 3-5-2 che escludeva gli esterni). La sosta servirà a riordinare le idee e a scegliere la strada definitiva per la sua Juve.

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