LazioPress.it
·17. Dezember 2025
Lazio, Marchetti: "Roma è casa mia. Esclusione dalla rosa? Un errore e ti mettono in croce"

In partnership with
Yahoo sportsLazioPress.it
·17. Dezember 2025

L'ex portiere del club biancoceleste Federico Marchetti si è raccontato ai microfoni de La Gazzetta dello Sport.
Fondamentale, altroché. Ero depresso, non ho vergogna nel dirlo. Avevo smarrito me stesso, non riuscivo nemmeno più a tuffarmi tra i pali". Sul rifiuto di scendere in campo ai tempi del Cagliari ha poi aggiunto: "Stavo male, non ero nello stato mentale adatto per scendere in campo. Lo dissi al preparatore dei portieri. “Non me la sento”. Non fu capito. Giocavo a Cagliari e la società insabbiò tutto: venne solamente comunicato che ero infortunato. In realtà avrei avuto bisogno di sostegno, non di essere lasciato solo. La depressione è una malattia, va trattata con serietà.
Magici. Ancora oggi capita per strada di incontrare chi mi ferma e racconta ai figli: 'Lui era il portiere della finale del 2013'. Siamo diventati immortali con quella vittoria.
Mah, sinceramente no. Roma è una piazza complicata, fai un errore e ti mettono in croce. Ricordo i commenti: 'Mo’ questo si deprime di nuovo'. Poi c’erano voci su di me che uscivo la sera e avevo vizi particolari: tutte bugie. Ma capisco che uno che fa uso di cocaina faccia fare più click di un depresso.
Roma è casa mia. Ci vivo ancora. Quelle lacrime furono un gesto doveroso, anche se vestivo un’altra maglia in quel momento. Era la prima volta che tornavo all’Olimpico. I tifosi rossoblù non la presero bene, mi venne dato del laziale.









































