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·2. September 2025
Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Emilio Fede

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Lutto nel mondo del giornalismo: è morto Emilio Fede. Il 94enne giornalista, che è stato direttore del Tg1 e del Tg4, era ricoverato una una residenza assistenziale per anziani a Segrate. Le sue condizioni sono precipitate nelle ultime ore. Ad assisterlo le figlie Simona e Sveva.
Nato a Barcellona Pozzo di Gotto (Messina) nel 1931, si trasferì a Roma con la famiglia dopo la guerra e iniziò a scrivere per Il Momento – Mattino e poi per La Gazzetta del Popolo. Entrò in Rai nel 1961, dopo un periodo da collaboratore, e rimase per anni inviato speciale in Africa, raccontando la decolonizzazione e le prime guerre civili. Memorabile anche la sua inchiesta sulla cosiddetta “bistecca agli estrogeni”, che rivelò l’uso di farmaci per gonfiare la carne.
Nel 1964 sposò la giornalista Diana De Feo, con cui ebbe due figlie, Simona e Sveva. Collaborò con Sergio Zavoli a Tv7, poi passò al Tg1, di cui divenne direttore ad interim tra il 1981 e il 1983. Fu lui a seguire in diretta il drammatico caso di Alfredino Rampi a Vermicino, un episodio che segnò la nascita della cosiddetta “tv del dolore”.
Dopo un’inchiesta per gioco d’azzardo da cui venne assolto, lasciò la Rai nel 1987. Due anni dopo approdò alla Fininvest di Berlusconi, iniziando un rapporto professionale e personale di assoluta fedeltà. Fu responsabile di Videonews e poi di Studio Aperto, dove il 16 gennaio 1991 annunciò per primo l’attacco americano a Baghdad. Voleva un telegiornale diverso da quelli Rai: più diretto, innovativo, senza gobbo, con conduzione in piedi, attenzione alle realtà locali e alle celebri “meteorine”. Dal 1992 guidò il Tg4, diventando un volto centrale durante l’inchiesta Mani Pulite, accompagnato dai surreali collegamenti di Paolo Brosio da Milano. I suoi furiosi fuori onda, svelati da Striscia la Notizia, divennero celebri quanto le sue dirette.
Dopo un primo allontanamento nel 2010, rientrato per volontà di Berlusconi, lasciò definitivamente Mediaset nel 2012 a seguito delle accuse di esportazione illecita di capitali. Al Tg4 subentrò Giovanni Toti. Nel 2021 la Cassazione confermò una sua condanna per tentata estorsione nel caso del presunto fotoricatto ai danni di Mauro Crippa, dirigente Mediaset da lui ritenuto responsabile del licenziamento.
Nel 2020 fu arrestato a Napoli, mentre cenava con la moglie per il suo 89° compleanno, accusato di aver violato i domiciliari. Successivamente il gip chiarì che Fede aveva il permesso di uscire per cure mediche e che età e circostanze attenuavano la gravità del gesto.
Oltre alla carriera giornalistica, ebbe esperienze politiche – dal Psdi negli anni ’80 alla fondazione dei movimenti “Vogliamo vivere” e “Le ali della libertà” – e letterarie, firmando diversi libri, da Finché c’è Fede a Se tornassi ad Arcore. Bilancio di una vita da direttore. Non mancò qualche incursione nel cinema: comparve in un cameo in Paparazzi di Neri Parenti e in filmati d’archivio in opere come Aprile di Nanni Moretti e Buongiorno, Notte di Marco Bellocchio. La sua ultima apparizione pubblica risale al 14 giugno 2023, ai funerali di Silvio Berlusconi ad Arcore, quando dichiarò: «È stato la mia vita».