Juventusnews24
·9. November 2025
Marelli: «Paleari-Vlahovic? Ecco perché non è calcio di rigore. E c’è anche un altro episodio da rivedere». La moviola dell’ex arbitro

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Come di consueto nel post-partita, l’ex arbitro Luca Marelli, ospite negli studi di Dazn, ha analizzato nel dettaglio la direzione arbitrale di Juventus-Torino, una partita intensa ma gestita con sicurezza da Zufferli.
L’esperto ha promosso la prestazione del fischietto, soffermandosi in particolare sui due episodi più discussi e controversi avvenuti nelle due aree di rigore. Marelli ha spiegato perché, a suo avviso, l’arbitro ha preso in entrambi i casi la decisione corretta, non assegnando il calcio di rigore né ai bianconeri né ai granata (sebbene in un caso il rischio sia stato enorme).
Queste le sue dichiarazioni tecniche: «Grande prova generale per Zufferli che diventerà internazionale. Due gli episodi da rivedere: la caduta di McKennie in area con un contatto con Ismajli. In realtà Ismajli scivola e McKennie allarga la gamba sinistra, per trovare l’equilibrio e non per cercare il contatto: in ogni caso si tratta di un contatto del tutto fortuito e di una decisone corretta di lasciar correre. Paleari-Vlahovic? Avviene verso la fine del primo tempo, in queste circostanze quello che conta è che il portiere tocchi chiaramente il pallone. Poi c’è effettivamente un contatto tra la mano sinistra di Paleari e la testa di Vlahovic. Fortuna? In questi casi sì, oltre alla bravura del portiere: se non avesse preso il pallone avrebbe dovuto esserci controllo VAR e on field review».
L’analisi di Marelli salva dunque Zufferli, definendo la sua una «Grande prova generale» in vista della promozione a internazionale. Nel primo caso, quello su McKennie, l’ex arbitro esclude totalmente il rigore, declassando l’episodio a «contatto del tutto fortuito» e lodando la decisione di «lasciar correre».
Più complesso e rischioso l’episodio Paleari-Vlahovic. Marelli sottolinea che l’intervento del portiere è stato lecito solo perché ha toccato «chiaramente il pallone». Il successivo contatto con la testa di Vlahovic è stato duro, ma reso involontario dalla dinamica dell’uscita. Marelli parla di un mix di «bravura» e «Fortuna», perché se il portiere avesse mancato il pallone, l’intervento del VAR sarebbe stato inevitabile per un chiaro calcio di rigore.
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