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·23. Dezember 2025

Milan Como, un clamoroso dietrofront: cos’è successo? Dalle critiche pubbliche a… Ceferin e Infantino

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Milan Como, un dietrofront che ha del clamoroso: ma cos’è successo? La guerra di potere tra Ceferin e Infantino

Il “trasloco” di Milan-Como a Perth è ufficialmente saltato, ma dietro il ritorno a San Siro non c’è la volontà di ascoltare la protesta dei tifosi. Secondo Ivan Cardia, il naufragio del progetto è il risultato di una complessa guerra di potere tra Ceferin (UEFA) e Infantino (FIFA). Entrambi, pur detestandosi, concordano su un punto: nessuno tranne loro deve avere il potere di cambiare lo status quo del calcio o creare nuovi format. Il “no” definitivo arrivato dall’Asia sarebbe quindi una mossa politica telecomandata per soffocare le iniziative dei campionati nazionali, ormai stretti in una morsa che rischia di schiacciarli.

Oltre alla geopolitica, l’editoriale punta il dito contro la gestione comunicativa dei club e della Lega Serie A. La partita a Perth è stata raccontata male sin dall’inizio, tra dichiarazioni improbabili (come l’assenza di stadi vicini disponibili) e un clima di incertezza che ha indispettito persino i protagonisti in campo. Da Maignan a Fabregas, le stelle dei due club hanno espresso critiche pubbliche, evidenziando l’incapacità delle società di concordare una strategia comune con i propri tesserati.


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Milan Como, Un’occasione persa per il brand Serie A?

Cardia sottolinea come l’idea, seppur bizzarra, si sarebbe potuta narrare diversamente. Se fosse stato costruito il “clima giusto”, il fallimento del progetto sarebbe stato percepito come uno schiaffo al calcio italiano e non come una liberazione. Invece, le “clausole capestro” poste dalla confederazione asiatica (comprese pretese assurde sugli arbitri) hanno messo la parola fine a un’iniziativa nata storta e finita peggio. Alla fine, si giocherà nel “caro vecchio San Siro”, ma resta l’amaro in bocca per un sistema calcio che non riesce a evolversi né a proteggere le proprie idee.

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