Napoli Bologna: le tre cose che non hai notato del match di Supercoppa Italiana | OneFootball

Napoli Bologna: le tre cose che non hai notato del match di Supercoppa Italiana | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Calcionews24

Calcionews24

·22. Dezember 2025

Napoli Bologna: le tre cose che non hai notato del match di Supercoppa Italiana

Artikelbild:Napoli Bologna: le tre cose che non hai notato del match di Supercoppa Italiana

Le tre curiosità sulla partita delle 20, Napoli Bologna: partita valida per la finale di Supercoppa Italiana. I dettagli

Il Napoli conquista la Supercoppa a Riad con un 2-0 solido e meritato contro il Bologna. Una prestazione di maturità della squadra di Conte, capace di dominare il gioco per lunghi tratti grazie a un Neres ispiratissimo e a una difesa attenta. Il Bologna ci ha provato, tenuto a galla inizialmente dalle parate di Ravaglia, ma ha pagato a caro prezzo un errore individuale a inizio ripresa e non è riuscito a capitalizzare le poche chance create. Oltre alle gemme del brasiliano e agli errori sotto porta nel finale, ecco tre episodi meno visibili ma significativi della sfida.

1. L’eccesso di ricerca tecnica sul corner

Al 27′ il Napoli dimostra quanto si senta sicuro dei propri mezzi tecnici, forse persino troppo. Su un calcio d’angolo a favore, invece di cercare una soluzione diretta in area, Politano e Neres orchestrano un doppio scambio corto per poi scaricare addirittura all’indietro su Lobotka. Il risultato è un cross scodellato da lontano, facile preda della difesa. Un’azione che ha finito per complicare una situazione semplice, ma che testimonia il desiderio quasi ossessivo della squadra di costruire gioco palla a terra in ogni frangente, anche sulle palle inattive.


OneFootball Videos


2. La diversa interpretazione degli esterni

Poco dopo la mezz’ora (minuto 32), un passaggio fuori misura di Elmas porta il macedone a chiedere scusa a Neres. Questo piccolo scambio evidenzia plasticamente la diversa richiesta tattica ai due esterni: Elmas è parso molto disciplinato, quasi bloccato, largo sulla linea laterale di sinistra. Al contrario, Neres, pur partendo teoricamente a destra, ha goduto di una libertà totale, muovendosi lungo tutto il fronte d’attacco come un vero regista offensivo, rendendo impossibile seguirlo con una marcatura a uomo efficace per chiunque ci abbia tentato.

3. La mentalità di Antonio Conte

A partita ormai virtualmente chiusa, sul 2-0 al minuto 89, si vede l’impronta di Antonio Conte. Noa Lang, giocatore dalle spiccate doti offensive entrato nella ripresa, compie una rincorsa difensiva profonda per seguire Holm fino alla propria linea di fondo. L’olandese vince il duello fisico e nega l’angolo all’avversario, che si dispera. È un segnale chiaro: la mentalità del sacrificio coinvolge anche i talenti più offensivi, che non staccano la spina nemmeno a risultato acquisito.

Impressum des Publishers ansehen