Calcionews24
·6. Dezember 2025
Napoli Juve, Daniel Fonseca: «Spalletti può farti vincere lo scudetto, Conte è un allenatore che tutto il mondo invidia. Ecco per chi farò il tifo»

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Ex attaccante uruguaiano, Daniel Fonseca ha lasciato il segno in Serie A negli anni ’90, vestendo le maglie di Cagliari, Napoli, Roma e Juventus. Soprannominato “El Tigre”, era noto per il suo fiuto del gol e la sua grinta. Oggi procuratore di successo, vive a Rio de Janeiro e segue da vicino la carriera del suo assistito Giorgian De Arrascaeta, stella del Flamengo. In vista del big match tra Napoli e Juventus, Fonseca su Tuttosport ripercorre i suoi anni in Italia, analizza la sfida tra Spalletti e Conte e lancia uno sguardo critico sul calcio italiano attuale.
NAPOLI-JUVE «Sono due squadre che mi fanno subito riaffiorare bellissimi ricordi. Mi sono fatto conoscere in Europa proprio con le big in Italia. E poi ho avuto due allenatori fenomenali come Ranieri e Lippi, importantissimi per il mio modo di giocare. La Juve era una potenza quando arrivai, era la più forte d’Europa insieme al Manchester United. Ma quando penso all’Italia non mi dimentico della Roma: pregammo Carletto Mazzone di lanciare Francesco Totti, in allenamento non ho mai più visto nessuno che a 16 anni avesse i suoi colpi. Nessuno».SPALLETTI VS CONTE «Spalletti può farti vincere lo scudetto, a Napoli ha già fatto grandi cose. Quando vinci gli avversari ti guardano con occhi diversi, riesci ad incutere tanto timore. Ma Conte è un grandissimo, un allenatore che tutto il mondo invidia al Napoli».CONTE GIOCATORE «Era una macchina da guerra, un grandissimo “cagac…” quando c’era allenamento. Era semplicemente un esempio. Non diceva mai stupidaggini, ogni parola era un pugno sullo stomaco. Ho capito perché è diventato un grandissimo allenatore: aveva un carisma da trascinatore già in campo».YILDIZ PUO’ GIOCARE FALSO NOVE «Ma certo, uno coi suoi colpi può giocare in qualsiasi ruolo davanti. Spalletti l’ha già fatto con Totti, non gli manca certo il coraggio per riprovarci con Yildiz, che è giovanissimo».RIMPIANTI E MOMENTI BELLI «Sì: potevo rimanere di più nei club in cui ho giocato. Ma voglio ricordare soprattutto i momenti belli, come i 5 gol che feci al Mestalla contro il Valencia quando vestivo la maglia del Napoli nel ‘92. Ho giocato con tanti artisti del calcio: penso a Zidane e Del Piero. E poi sono stato fortunato ad assaporare la Juve, conoscendo da vicino la famiglia Agnelli, simbolo di classe e nobiltà. Ho imparato la cultura della vittoria alla Juve».LA JUVE DI IERI E QUELLA DI OGGI «Con Ancelotti sono stato penalizzato dagli infortuni. Ma la mia Juve era diversa da questa. Non abbiamo vinto tanto dopo il ‘98, ma eravamo comunque fortissimi, ci è mancata un po’ di fortuna. Ora Spalletti ha questo compito: rendere i bianconeri temibili in chiave scudetto. La Juve è ancora lontana sotto questo aspetto, almeno rispetto al Napoli».LO SCUDETTO MANCATO A NAPOLI «Mi sarebbe piaciuto tanto, lo ammetto. Ma non ci furono nemmeno le condizioni per restare: mi cedettero alla Roma per salvare la società dal fallimento. Ma non bastò nemmeno quel sacrificio per evitare un lento declino».GIOCATORI CHE FANNO INNAMORARE «Per il solito Messi, che gioca ancora a livelli assurdi. Ma in Italia mi fa impazzire un solo giocatore: Nico Paz del Como, destinato ad una carriera straordinaria. Tornerà a Madrid al 100%, è troppo superiore alla media».IN CHI SI RICONOSCE «In Robert Lewandowski, che è un centravanti che sa fare tutto. È destro, non mancino come me, ma ha colpi simili a quelli che avevo io. Ha vinto molto di più, purtroppo per me (ride, ndr)».PER CHI TIFA TRA NAPOLI E JUVE «Per i due allenatori: sono i veri protagonisti. Sono più bravi loro dei giocatori in campo, la Serie A non ha più la qualità dei miei tempi. Preferite il fisico alla tecnica e ora rischiate di non andare ai Mondiali per la terza volta di fila: ma quando cambierete?».
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