Nasce la nuova Serie B, Galliani resta a Monza, Donati e Sottil si presentano: le news del lunedì di Serie B | OneFootball

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·14. Juli 2025

Nasce la nuova Serie B, Galliani resta a Monza, Donati e Sottil si presentano: le news del lunedì di Serie B

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La Serie B è, numeri e spettacolo alla mano, probabilmente il campionato più difficile e complesso d’Europa. Ormai da anni la cadetteria vede le squadre partecipanti darsi battaglia sino alla fine con le diverse classifiche che tendono ad essere incerte sino alla chiusura. Oltre ai fatti di campo, però, la Serie B si contraddistingue anche per quelli che accadono al di fuori del rettangolo verde. Aneddoti, polemiche, statistiche, dichiarazioni e tutto ciò che un campionato così ricco può offrire. Di seguito, dunque, le news di Serie B più rilevanti di giornata.

Serie B, le news di giornata

Nasce la nuova Serie B

Mediante una nota diffusa sui propri canali ufficiali, la Lega B ha reso note tutte le novità e le date da cerchiare in rosso in vista della prossima stagione sportiva. “Stabilite le soste, il boxing day e gli infrasettimanali della stagione 2025/2026. Come già stabilito, l’inizio è previsto per sabato 23 agosto, con opening day venerdì 22, mentre la conclusione della regular season il weekend dell’8-10 maggio. Quattro le soste Fifa, nelle quali anche la B si fermerà, mentre saranno cinque i turni infrasettimanali: il primo martedì 30 settembre, quindi il 28 ottobre, il 10 febbraio, il 3 marzo e il 17 marzo. Si giocherà il boxing day il 26/27 dicembre e anche il giorno di Pasquetta. Confermate le modalità di promozione e retrocessione attraverso la formula dei playoff e playout con le medesime modalità attualmente in vigore. La richiesta, come da prassi, sarà adesso inoltrata alla Figc”.


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Galliani verso la permanenza a Monza

Nonostante il fresco passaggio di proprietà dell’80% del Monza (con opzione per il restante 20% entro il 2026, ndr) nelle mani del fondo statunitense Beckett Layne Ventures, l’avventura di Adriano Galliani in biancorosso non è comunque con certezza destinata a giungere al suo epilogo.

Stando a Tuttosport, infatti, i nuovi detentori del sodalizio brianzolo avrebbero formulato una prima proposta al Condor per convincerlo a rimanere. Non è ancora dato sapere in che veste ufficiale, considerato il contestuale insediamento del CEO e referente Mauro Baldissoni e del ds Nicolas Burdisso, ma l’amore dell’iconico dirigente per la squadra della sua città potrebbe rinsaldare il matrimonio fra le parti. Condizionale d’obbligo, però, in quanto di certezze in merito, ad oggi, ce ne sarebbero ancora ben poche.

Le prime parole dei tecnici Massimo Donati e Andrea Sottil

Massimo Donati, nuovo allenatore della Samp, ha parlato ai canali ufficiali del club: “Tornare alla Sampdoria è qualcosa di gratificante, importante e gli aggettivi sono tanti. Sono passati tanti anni da quando ero calciatore ed è cambiato molto, sono due lavori diversi, due cose diverse da fare. Da giocatore sono stato molto bene qui, fu una stagione positiva con mister Novellino in panchina, ma ora è un nuovo capitolo con nuove cose da fare. Il mio entusiasmo è clamoroso, ho tanta voglia di fare, di fare bene dopo qualche annata che non è andata bene. Sono un allenatore che vuole tanto lavoro, che è molto esigente e ha voglia di fare le cose per bene, voglio trasmettere tutto ciò all’ambiente in generale e non solo ai giocatori, perché solo così si può fare bene”.

“La Sampdoria è un qualcosa di speciale, non solo per me, ma per tante persone. Appena c’è stata la possibilità di allenare qui, di iniziare questa avventura, non ho guardato ad altro e ora non vedo l’ora di iniziare questo percorso che deve essere organizzato, fatto per bene e direzionale sotto tutti i punti di vista. Credo che quando una persona vuole una cosa e fa di tutto per raggiungerla spesso la conquista, l’ho provato spesso nella mia vita da calciatore. Più che sogni io parlo di obiettivi e tutto sta nel cosa sei disposto a fare o perdere per raggiungerli. Lo dirò alla squadra perché sognare è una cosa che racchiude un obiettivo e si deve essere disposti a tutto per raggiungerlo e realizzarlo”.

Andrea Sottil si è presentato in conferenza stampa in qualità di nuovo allenatore del Modena. Ecco quanto ripreso da Parlandodisport.it: “Sono contento carico e determinato. Era un po’ di anni che volevo incontrare la famiglia Rivetti e quest’anno ho avuto la fortuna di farlo. Ci siamo scelti. Ho respirato subito un’aria familiare, c’è stata intesa e ho percepito umiltà, ambizione, competenze e idee chiare su dove vogliamo portare il Modena. Il presidente sta facendo cose importanti e la lungimiranza del progetto è fondamentale. Ho percepito il mio modo di fare calcio dalla proprietà e dal direttore e poi il lavoro, questa è terra di grandi lavoratori e il presidente ne è un esempio per quello che ha costruito nella sua vita. Io sono un lavoratore, una persona molto semplice. Non mi piace fare slogan, chiacchiere e titoli, mi piace lavorare e il mio Modena suderà la maglia, questo è sicuro. Come base ci devono essere sacrificio, resilienza e cercheremo di imporre, in casa e fuori, il calcio che ho in testa. La tifoseria qui ha un palato fino, ma è un popolo che sa spingere e non molla mai fino alla fine. Sta a me e ai ragazzi riaccendere il fuoco a Modena e far diventare il canarino un condottiero e il Braglia una fortezza”.

“Dalle esperienze negative si impara sempre, quindi ho imparato delle cose e me le sono fatte mie anche nelle annate non felici. Io cercavo un progetto iniziale perchè cominciare è diverso rispetto a subentrare. Questo nuovo progetto lungimirante parte da oggi e stiamo costruendo una squadra a mia immagine e somiglianza. E’ chiaro che poi bisogna portare a casa i risultati, che secondo me sono figli di una programmazione. Una squadra deve sapere fare tutto, a me piace un calcio aggressivo, arrivare velocemente in porta e il possesso palla deve essere funzionale al gol”.

“La società mi ha chiesto di cambiare l’aria, di portare una mentalità diversa e penso siano state chiare anche le scelte tecniche fatte. Vogliamo portare più “garra”, anche negli allenamenti, e più senso di appartenenza. Su determinati giocatori abbiamo fatto scelte legate alla personalità, che per me è una caratteristica importante. Voglio allenare i “cattivi” ragazzi, i buoni ragazzi vincono poco. La cattiveria agonistica me l’hanno inculcata da piccolo e mantengo dento vecchi principi che sono fondamentali nel calcio”.

“L’esperienza di Udine mi ha fatto grande scuola sugli stranieri, l’Udinese è una società maestra nel prendere giovani sconosciuti e poi migliorarli tecnicamente e fisicamente. Per me un giocatore quando si mette la maglia del Modena deve avere delle emozioni, devono stare qui con grande entusiasmo e nel dialogo con questi nuovi ragazzi ho percepito questo. Nieling e Massolin sono due ragazzi molto dotati e preparati. La prima cosa che ho chiesto è di avere la squadra al 100% per il ritiro, non si può fare, ma siamo ad un ottimo punto. Le caselle fondamentali le abbiamo riempite, è un bel mix tra giocatori giovani ed esperti. Ci saranno altre uscite. La seconda parte del mercato potrà metterci davanti delle opportunità e qualche caselle è intelligente tenerla libera”.

“Nella condivisione delle idee c’era la tendenza a prendere giocatori di qualità, ma anche strutturati perchè la fisicità nel calcio moderno è un aspetto importante. Chiaramente servono anche i giocatori di qualità per vincere le partite, ma la struttura serve. Serviva alzare la media di struttura a livello di squadra”.

“Mental coach? Per me è una figura fondamentale, sia a livello personale che professionale. Vassalle è a, tutti gli effetti, un mio collaboratore. Ho trovato grande riscontro e mi ha dato valori aggiunti allenare la mente. Spesso di vive di frasi fatte, ma alla squadra vanno dati strumenti per migliorare e allenare la testa. I ragazzi, adesso, sono più aperti a questo tipo di figura. All’interno dello staff è una figura che porta dei vantaggi”.

“Alla base sono un passionale, che si è costruito da solo un percorso di sacrifici. I requisiti che porto dentro gli voglio anche dalla mia squadra. Lo spogliatoio è sacro, la settimana è sacra. Non mi piacciono i giocatori che vanno stimolati per allenarsi bene, non esiste. Il concetto del “noi” è importante, “io” nel calcio non funziona. Dove ho raggiunto risultati tutte le forze erano molto coese. Queste sono le caratteristiche che voglio, poi viene tutto il resto. Ho chiesto al direttore di avere dei giocatori “animali”, con il fuoco dentro e la passione di venire a Modena. Secondo me, stiamo facendo un ottimo lavoro”

“Calci piazzati? Sono una componente importantissima e anche lì abbiamo fatto scelte propedeutiche. Servono centimetri, ma anche saltatori con cattiveria. Ho avuto giocatori e compagni alti, ma non la prendevano mai e andavano in area per prendere il sole. Battute a parte, bisogna avere tempismo, fame e poi è fondamentale il calciante e prenderemo giocatori specializzati nel battere i calci piazzati”.

“Sappiamo benissimo la valenza di Palumbo, ma ci sono dinamiche di mercato e si fanno delle scelte. Il direttore è stato chiarissimo. Secondo me, abbiamo giocatori forti in tutti i reparti e conto sempre sulla collettività per andare a fare gol. Se guardiamo i numeri degli attaccanti non sono soddisfacenti, ma per me hanno qualità importanti e poi bisogna metterli nelle condizioni di andare a rete. Io alleno sempre la totalità della manovra. Caso? Ha già giocato da seconda punta, facendo anche gol e ottime prestazioni. Quando un giocatore ha qualità come le sue, non può avere problemi ad avvicinarsi alla porta. Io lo conosco da tanti anni perchè giocava con mio figlio a Firenze. Ci lavorerò tanto, ha capacità per fare senza problemi la seconda punta o, in una variante in corsa, da 2-1 o 1-2. Non ho nessun tipo di dubbio su Caso”.

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