Calcio e Finanza
·5. Dezember 2025
NYT: dai Mondiali a CR7, come Trump si è legato a Infantino e al mondo del calcio

In partnership with
Yahoo sportsCalcio e Finanza
·5. Dezember 2025

Questo pomeriggio gli occhi del mondo saranno puntati verso gli Stati Uniti d’America, dove alle 18 italiane si svolgeranno i sorteggi dei gironi della Coppa del Mondo 2026. Tuttavia, gran parte dell’attenzione dei media sarà probabilmente rivolta a un uomo: il presidente degli Stati Uniti Donald Trump.
In un approfondimento, il quotidiano statunitense The New York Times spiega che questo sembra essere un evento che l’organizzatore del Mondiale, la FIFA, ha costruito su misura per la sua immagine e i suoi gusti. Guardando a ritroso, infatti, è difficile ricordare un presidente statunitense che abbia mostrato una tale predilezione per il calcio, lo sport più popolare del pianeta ma che fatica a imporsi nell’immaginario del pubblico americano.
La FIFA aveva inizialmente elaborato piani per un sorteggio a Las Vegas ricco di musica e spettacolo, replicando l’evento che precedette i Mondiali del 1994, con esibizioni di Stevie Wonder, James Brown e Robin Williams. Tuttavia, mentre avanzavano le trattative con le sedi di Las Vegas, i principali dirigenti FIFA hanno tenuto aperta la possibilità di svolgere il sorteggio a Washington, tanto era forte il desiderio che Trump avesse un ruolo di primo piano nella giornata.
I piani per Las Vegas sono stati ufficialmente accantonati quando l’amministrazione ha suggerito che il presidente preferisse un evento molto più vicino a casa. Che l’evento sia incentrato in larga parte su Trump sarà particolarmente evidente quando la FIFA assegnerà al presidente americano il suo primo premio per la pace. Il presidente FIFA Gianni Infantino, che si definisce un amico intimo di Trump, ha scritto su Instagram che quest’ultimo meritava il Premio Nobel per la Pace, che invece è andato all’attivista venezuelana per la democrazia Maria Corina Machado.
Secondo diverse persone coinvolte nei preparativi FIFA, il piano nelle ultime settimane è stato di invitare Trump a ritirare il premio e tenere un discorso di accettazione di alcuni minuti. All’inizio dell’anno, l’organo di governo del calcio mondiale ha affittato uffici alla Trump Tower a New York, nonostante ne avesse già uno a Miami. «Il nostro successo è il vostro successo», ha detto Infantino, ringraziando il figlio del presidente, Eric, e la Trump Organization per il loro supporto.
A più riprese, Trump ha avuto nello Studio Ovale sia il trofeo del Mondiale per Club sia la Coppa del Mondo. Infantino gli ha persino permesso di tenere la Coppa del Mondo in mano, spiegando che solo il presidente FIFA e i presidenti dei Paesi vincitori possono toccarla «perché è solo per i vincitori, e tu sei un vincitore».
L’interesse di Trump nei confronti del calcio ha portato il presidente degli USA ad accogliere recentemente la stella portoghese Cristiano Ronaldo alla Casa Bianca, nello stesso giorno in cui anche il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman tornava a Washington dopo sette anni. Più recentemente, l’interesse di Trump per il calcio è diventato strategico. La Coppa del Mondo è un evento sportivo che attira miliardi di spettatori, e Trump ha sempre riconosciuto il valore dei prodotti che fanno grandi ascolti. Inoltre, più di 20 milioni di americani giocano a calcio.
Trump può rivendicare parte del merito per aver portato i Mondiali negli Stati Uniti, poiché era presidente quando Stati Uniti, Canada e Messico vinsero la candidatura per il 2026 contro il Marocco nel 2018. Dall’inizio del suo secondo mandato, Trump ripete spesso questo risultato nei suoi discorsi. Dopo un mandato di “pausa”, Trump si troverà al comando degli USA durante i Mondiali e forse Infantino è stato uno dei pochi a prevedere questa possibilità e a coltivare il rapporto con lui.
Dopo tre visite alla Casa Bianca durante la prima gestione Trump, i due sono rimasti in contatto anche durante il periodo di relativa emarginazione politica di Trump. Dopo la vittoria elettorale dello scorso novembre, Infantino lo ha incontrato a Mar-a-Lago durante la transizione presidenziale. Ha invitato la figlia di Trump, Ivanka, e il nipote Theo a estrarre la prima pallina del sorteggio del Mondiale per Club dello scorso dicembre.
Infantino ha inoltre raggiunto Trump a un vertice in Egitto a ottobre, durante il quale Trump e altri leader hanno firmato una dichiarazione per portare la pace a Gaza. Ma da cosa nasce questa particolare attenzione? La Coppa del Mondo maschile, che costituisce la maggior parte dei ricavi FIFA, richiedeva ancora l’assistenza della Casa Bianca su diversi fronti, in particolare un impegno di 625 milioni di dollari per la sicurezza, autorizzato da Trump dopo intense pressioni delle città ospitanti.
La FIFA ha anche ottenuto una concessione grazie al cosiddetto FIFA Pass, che consentirà a chi ha il biglietto per il Mondiale di ottenere un appuntamento accelerato per il visto. Questo è particolarmente importante perché i tempi di attesa per i visti restano di circa un anno in molte nazioni qualificate. Trump continua a minacciare di spostare le partite dalle città ospitanti se non le riterrà sufficientemente “sicure”.
Le tensioni politiche tra Trump, Canada e Messico hanno reso più delicata la posizione di Infantino, mentre figure come l’allenatore canadese Jesse Marsch hanno definito offensive alcune affermazioni di Trump. Marsch auspica un sorteggio tranquillo e privo di polemiche. Anche il governo canadese mantiene un atteggiamento prudente: il ministro dello sport evita commenti sull’eventuale “tema MAGA” del sorteggio e sul premio per la pace destinato a Trump.
Parallelamente, diverse organizzazioni della società civile statunitense criticano la vicinanza tra Trump e Infantino. La NAACP (organizzazione sui diritti civili fondata nel 1909) la giudica eccessiva e preoccupante, mentre l’American Civil Liberties Union considera il premio per la pace un insulto ai tifosi e ne mette in dubbio la trasparenza, sostenendo che la FIFA rischi di diventare uno strumento per “normalizzare” un governo sempre più autoritario.
Nonostante ciò, all’interno della FIFA alcuni dirigenti difendono il premio, sostenendo che potrebbe persino superare il Nobel per impatto simbolico, mentre la Casa Bianca elogia la leadership di Trump e definisce gli Stati Uniti il luogo ideale per ospitare il Mondiale 2026.
Live


Live


Live





































