Calcionews24
·24. August 2025
Pellegrino: «Parma, che fame. Sogno 15 gol. La Juve? Non mi tiro indietro. E vi svelo il mio segreto…»

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·24. August 2025
Un gol che ha fatto esplodere il Tardini, una zuccata che ha steso la Juventus e ha consacrato un giovane attaccante argentino nell’olimpo dei bomber emergenti della Serie A. Mateo Pellegrino è l’uomo del destino, il centravanti che, a quattro mesi di distanza da quella notte magica, si ritrova a iniziare la sua stagione proprio contro i bianconeri. Ma oggi non è più una sorpresa, è una solida certezza su cui il Parma di Carlos Cuesta vuole costruire il suo futuro. “Figlio d’arte”, con un idolo come Batistuta e una fame di gol che non si nasconde, il giovane attaccante si è preso la scena con la semplicità di chi lavora sodo e sa dove vuole arrivare. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, Pellegrino si racconta a 360 gradi: dai ricordi di quella rete indimenticabile al suo rapporto con la meditazione, passando per l’obiettivo di gol stagionale e il sogno di vestire, un giorno, la maglia dell’Argentina.
RICORDA QUEL GIORNO – «E chi se lo dimentica… Me lo porterò dentro per tutta la vita. La vigilia, tutti che mi dicevano che questa era una gara speciale perché la Juve è un avversario storico per il Parma, e poi la rete, la festa con i compagni, le telefonate dall’Argentina, i complimenti di Crespo. Momenti da conservare per sempre nella memoria».
JUVE-PARMA – «Loro all’assalto, perché giocano in casa e vorranno fare bella figura davanti al loro pubblico, e noi ordinati in difesa e pronti a colpire in contropiede. E se arriva un pallone alto in area, io non mi tiro indietro: zuccata e gol. Sono affamato e non vedo l’ora di sedermi a tavola. So che incontreremo tante difficoltà, ma so anche che possiamo superarle».
CHE RAGAZZO È MATEO PELLEGRINO – «Una persona semplice che lavora sodo, tutti i giorni, per migliorarsi e che ha il suo obiettivo chiaro in testa».
OBIETTIVO STAGIONALE DI GOL – «Direi 12-15. Vanno bene?».
SI COMPREREBBE AL FANTACALCIO – «Sì, perché so che cosa fare. Il problema è che noi, in squadra, il Fantacalcio lo facciamo e tutti mi vogliono. Vediamo che cosa succede all’asta».
QUANDO HA CAPITO CHE IL CALCIO SAREBBE STATO LA SUA VITA – «Fin da bambino. Volevo essere come mio padre Mauricio che è stato un calciatore professionista in squadre importanti come il Valencia e il Liverpool. Io sognavo la sua vita, e adesso sono qui a viverla».
CHE COSA CHIEDE ALLA NUOVA STAGIONE – «Una salvezza tranquilla per il Parma e una costante crescita per me. Insomma, mi aspetto qualche miglioramento rispetto allo scorso campionato».
CARLOS CUESTA? – «È pieno di energia, non è mai stanco. E questa energia la trasmette a noi, ci aiuta, ci fa vedere video, ci corregge gli errori e poi è disponibile ad ascoltarci. Ora dobbiamo solo seguirlo e sono convinto che andrà tutto bene».
IL SUO IDOLO DA BAMBINO – «Ronaldo il Fenomeno, e poi Martin Palermo e Batistuta. Di Bati ho la maglia, me l’ha regalata mio padre».
UN AGGETTIVO PER DESCRIVERE IL GRUPPO PARMA – «È una famiglia. E questo è l’aspetto che, alla lunga, può fare la differenza con le altre squadre. Noi abbiamo voglia di fare una corsa in più per il nostro compagno in difficoltà».
LA SUA QUALITÀ MIGLIORE E DOVE DEVE MIGLIORARE – «I movimenti in area di rigore e il colpo di testa. Devo imparare a partecipare di più alla costruzione dell’azione».
EXTRA-CALCIO – «Sto a casa con Lola, la mia fidanzata, bevo il mate e medito. La meditazione è una pratica che ho scoperto un paio di anni fa e mi ha cambiato la vita. Respiro profondamente, libero dai pensieri, e mi rilasso: 20’ ogni giorno, è una medicina fantastica».
TRA UN ANNO DOVE SI VEDE – «Penso solo al presente, non faccio progetti. Dico soltanto che il mio sogno è indossare la maglia dell’Argentina al Mondiale. Ma è un sogno, non un progetto…».
Live
Live