Calcio e Finanza
·7. Oktober 2025
Poggioreale, la sfida di De Laurentiis: «Lo stadio meglio del Palasport»

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Aurelio De Laurentiis è determinato a proseguire sulla strada che porterebbe il Napoli ad avere un nuovo stadio a Poggioreale, nell’area del Caramanico. Proprio per questo il patron azzurro ha risposto alle criticità rilevate dal Comune partenopeo, che intanto prosegue con la definizione del progetto per la ristrutturazione del Maradona.
Come riporta l’edizione odierna de Il Mattino, De Laurentiis ha risposto punto su punto, con quattro pagine su carta intestata, alle criticità evidenziate dal sindaco Gaetano Manfredi, che è a capo anche della Città metropolitana, che ha evidenziato più volte la sua contrarietà per uno scatto in avanti del presidente azzurro per il nuovo impianto.
Fra le criticità evidenziate, Manfredi ha contestato «l’assenza di titolarità dei suoli» dove sorgerebbe l’impianto rivendicando che sono del Comune. E che nell’area del Macello, facente parte del Sin di Napoli est, occorre fare una bonifica. Punti che si aggiungano alla questioni dei mercatali e del Palazzetto al Centro direzionale progetto di AreNapoli. Ma nelle quattro pagine citate, De Laurentiis respinge tutto al mittente.
Una posizione irremovibile quella del patron che vuole portare il suo club al passo successivo per renderlo stabilmente al vertice del calcio italiano e fra i top club europei. Fatto sta, che la situazione si inserisce in un contesto complesso e forse per questo motivo dalla ZES (ente delle Zone Economiche Speciali) ancora non arrivano segnali per la convocazione della Conferenza dei servizi. Il progetto a oggi non ha avuto un sì ma nemmeno un no.
La Zes, presieduta da Giosi Romano, può dare solo un rinvio così quando De Laurentiis ha chiesto di controdedurre ha detto sì ma amministrativamente è stato inquadrato come una sospensione del procedimento per riservarsi infine un rinvio, nella speranza che tra le parti si possa trovare un accordo e non lasciare la decisione definitiva alla Zes. A oggi però il termine ultimo per dire sì o no al progetto è fissato al 18 ottobre, data che potrebbe dunque slittare.
Il Comune sta provando a mediare nel frattempo, ma De Laurentiis, che sembrerebbe aver scartato definitivamente la ristrutturazione del Maradona, non indietreggia e punta forte sull’area di Poggioreale. «La coesistenza – si legge nelle controdeduzioni – di altro progetto su una porzione delle medesime aree non inficia l’iniziativa promossa dalla scrivente Società, tenuto conto che in ragione dello stato embrionale del diverso intervento proposto, ogni utile e funzionale rideterminazione dell’interesse pubblico può essere assunta».
Il patron al riguardo è netto: «La realizzazione del nuovo stadio della Ssc Napoli determinerebbe rispetto al progetto alternativo proposto dalla AreNapoli un sensibilmente maggiore miglioramento delle condizioni socio-economiche dell’area, della fiducia e del benessere sociale nonché dell’incremento del Pil d’area attraverso l’azione di sviluppo del tessuto economico, di cui non si può non tenere conto».
Anche sui mercatali De Laurentiis getta la palla nella metà campo del Comune: «La presenza dell’area mercatale Caramanico su una piccola area interessata dal progetto della SSc Napoli non è idonea a determinarne alcun arresto procedimentale, essendo necessaria, opportuna e ben possibile l’individuazione da parte delle Pubbliche amministrazioni interessate, di spazi alternativi per la prosecuzione delle predette attività, consentendo, nel rispetto degli interessi degli operatori mercatali, il pieno sviluppo dell’area grazie all’iniziativa promossa dalla scrivente».
Per quanto riguarda il capitolo proprietà dei suoli, anche qui De Laurentiis non lascia spazio a interpretazioni: «La dichiarazione di pubblica utilità, urgenza ed indifferibilità dell’opera determina l’apposizione del vincolo preordinato all’esproprio. A seguito della rilascio dell’Autorizzazione unica», il Comune non potrebbe opporsi all’esproprio. Quanto alla bonifica, che interessa fogne e falde acquifere da risistemare, servirebbe un piano di caratterizzazione molto costoso di qui la non ancora presentazione della VIA (Valutazione di impatto ambientale) da parte del Napoli.
«L’attuale assenza di valutazione di impatto ambientale non è ostativa al rilascio del parere favorevole richiesto – si legge –, fondato su progettazione preliminare redatta in coerenza con il livello di approfondimento richiesto dal protocollo Zes per l’acquisizione dei pareri nell’ambito della Conferenza di Servizi preliminare». Insomma, se arrivasse il sì, De Laurentiis sarebbe pronto a fare ciò che gli verrebbe chiesto. Sulla «carenza documentale» il patron ha risposto allo stesso modo anche per quello che riguarda la presenza su quel territorio di edifici, capannoni ex industriali ma di rilevanza storica perché hanno oltre 70 anni di vita.