Pagine Romaniste
·10. Mai 2025
Ranieri: “I Friedkin vogliono portare la Roma stabilmente in Champions League“ – VIDEO

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·10. Mai 2025
Claudio Ranieri ha parlato dalla sala stampa di Trigoria in conferenza in vista della 36esima giornata di Serie A Atalanta-Roma. Il mister ha toccato diversi temi caldi dentro e fuori dal campo.
“Con i Friedkin è stato un bellissimo incontro. Vuole fare bene, sa che ci sono stati dei problemi. “
C’è un progetto per una Roma in Champions?
“No il progetto è uguale Champions o no. Vogliamo migliorare anno dopo anno questo, è stato un anno particolare. Si è iniziato male e poi c’è stata una grande reazione da parte dei giocatori. C’è stata un grande aiuto da parte dei nostri tifosi da quando sono arrivato, hanno riempito lo stadio sempre e dobbiamo proseguire così. Adesso ci stiamo giocando qualcosa di importante che onestamente all’inizio non pensavamo di poter riuscire a fare. Quello che dico sempre ai ragazzi è dobbiamo uscire dal campo ogni volta a testa alta e che abbiamo dato il massimo, andiamo a giocare contro una squadra che è un rullo compressore, una bellissima. Io dissi l’anno scorso in un convegno che l’Atalanta è stato l’orgoglio del calcio italiano l’anno scorso. Sappiamo che andiamo ad affrontare”
Quale obbiettivo ritiene sia un obbiettivo straordinario?
“Io dico che il successo straordinario è aver ridato entusiasmo, speranza al popolo giallorosso, loro hanno visto che noi ci proveremo fino in fondo. Sappiamo che abbiamo tre partite proibitive, affrontiamole una alla volta quello che faremo, lo faremo con tutto il nostro amore con tutta la nostra voglia di di venirne fuori sempre a testa alta e questo io lo posso sottoscrivere al popolo giallorosso. Non ci devono restare male, loro sanno che fino all’ultimo noi ci proveremo.”
Ha avuto modo in queste ore, di mettere dei punti un po’ più definiti su quello che farà Ranieri a livello di ruolo preciso?
“Mi ha detto quello che ha detto all’inizio dell’anno all’interno della filosofia del della proprietà e della società io avrò voce in capitolo e questo per me è stato molto, ma molto importante che sia stato confermato.”
Si può dire che il nome dell’allenatore c’è? Il lavoro da un punto di vista tecnico è già cominciato?
“Posso dire che dal giorno in cui mi sono insediato il lavoro è cominciato per cercare di portare la squadra nei quartieri alti della classifica italiana. Ci saranno due mercati di sofferenza. Ho visto che alcuni allenatori si sono tirati fuori, perché la Roma non va in Champions League. A me non mi sembra che si sia tirato fuori nessuno onestamente, questo è il massimo che posso dire.”
Prima della partenza di Dan Friedkin, ci sarà l’ufficialità dell’allenatore? O sarà sempre detto a fine stagione?
“L’ufficializzazione ci sarà quando il presidente dirà “Questo è il nostro allenatore per il prossimo anno”, ma noi parliamo sempre di tutto, non soltanto perché è venuto ieri. Noi ci parliamo quasi ogni settimana. Non faccio delle domande che per voi sono importanti, ma per me no.”
Le fa simpatia il fatto che il pontefice supporti la Roma?
“Dipende se è vero o non è vero. Le voci, sono tante. Non ho social, ma ho tanti amici e mi hanno mandato di tutto.”
Quale è l’aspetto dell’Atalanta che va preso a modello? In cosa hanno lavorato meglio?
“Io sono sincero, la cosa che più mi è piaciuta dell’Atalanta è quello che il presidente Percassi diceva nei primi quattro anni che l’Atalanta si doveva salvare. I primi quattro anni di Gasperini, diceva: “l’obiettivo quest’anno è la salvezza”. È stata la forza dell’Atalanta, ha fatto capire ai propri tifosi che stavano lavorando per il futuro, anche se la squadra già stava raccogliendo delle cose sostanziose. Ecco, io mi sento di dire di darci credito e noi faremo piano piano una buonissima Roma. Quando io sono arrivato, ho detto al presidente, perché non diceva questi programmi a tutti, perché i programmi sono questi, lui vuole portare la Roma a stare stabilmente in Champions League, questo è il suo progetto. Ha sbagliato non sono io a dirlo. Sono i risultati a dirlo, ma sta correndo ai ripari. Speriamo che chi ha scelto sia all’altezza della situazione. Mi assumo le mie colpe, io e Ghisolfi di tutto e non non ci tiriamo indietro. Non abbiamo paura, abbiamo le spalle larghe e sappiamo che è un compito gravoso e difficile. Per me che sono romanista dentro è bellissimo avere questa possibilità di fare. Io non voglio tutto e subito. “Roma non è stata fatta in una notte”. Dateci credibilità e credo che i tifosi me ne danno. Sbaglierò sicuramente, sbaglieremo sicuramente perché chi lavora sbaglia però questo è il nostro obiettivo portare la Roma lassù stabilmente.”
Lei sarà l’uomo immagine l’anno prossimo?
“Non sarò l’uomo immagine. Mi prenderò le responsabilità. So che sono diventato un garante, a me non piace nemmeno venire in conferenza stampa. Lo faccio perché è un mio compito”.
Con Pellegrini a stagione finita, uno stop di circa due mesi, ha avuto la sensazione parlandoci che alla fine dell’infortunio non vestirà la maglia della Roma?
“A me dispiace tantissimo non averlo a disposizione. È un giocatore di classe e di motivazione, poi a prescindere, titolare o non, a me mancherà tanto. Era una freccia al mio arco molto importante. Io gli faccio un grosso augurio di pronta guarigione. Questo è quello che mi sento di dire a voi e a lui.”
La cosa su cui si sta lavorando maggiormente è la costruzione di una Roma Riconoscibile e forte, indipendentemente dall’allenatore, i giocatori e i risultati. È questa la cosa che è mancata in questi anni?
“È quello che stiamo facendo, stiamo lavorando sotto ogni punto di vista, su ogni reparto su tutti i reparti. Cercheremo di migliorare per portare al top ogni situazione e ogni sfaccettatura della Roma. Io mi occuperò del mio, non posso andare a mettere bocca su altre cose che non mi competono e ne conosco.”
La possibilità che Pellegrini vada via da Roma in estate, rappresenta per lei una sconfitta a livello personale?
“Io quando non riesco a far rendere qualcuno ai suoi livelli lo sento veramente come una sconfitta personale. Io l’ho allenato anche alcuni anni fa e so quello che mi poteva dare e che ha cercato di darmi ogni volta.”
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