Rivera riflette: «Bastoni? Con l’Inter è fortissimo, ma con l’Italia è completamente diverso. Vi spiego il motivo» | OneFootball

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·18. November 2025

Rivera riflette: «Bastoni? Con l’Inter è fortissimo, ma con l’Italia è completamente diverso. Vi spiego il motivo»

Artikelbild:Rivera riflette: «Bastoni? Con l’Inter è fortissimo, ma con l’Italia è completamente diverso. Vi spiego il motivo»

Rivera riflette sul rendimento di Alessandro Bastoni con la maglia della nazionale, completamente diverso rispetto a quello con l’Inter

Gianni Rivera, leggenda del calcio italiano, ha espresso il suo giudizio sul match disputato dall’Italia contro la Norvegia, una partita che ha evidenziato le difficoltà della Nazionale. L’ex campione ha sottolineato come la sconfitta non sia solo una questione di valore degli avversari, ma anche di problematiche interne al calcio italiano, accusando i procuratori di aver danneggiato il sistema calcistico.

Bastoni sotto accusa: le difficoltà in Nazionale

Secondo Rivera, uno degli aspetti più preoccupanti della prestazione dell’Italia è stato il rendimento di Alessandro Bastoni. Il difensore dell’Inter, pur considerato un pilastro nella sua squadra di club, ha avuto un rendimento decisamente negativo con la maglia azzurra. Rivera ha notato che Bastoni sembra cambiare volto quando gioca per l’Italia, commettendo errori gravi che non si vedono nelle sue prestazioni con i nerazzurri. La sensazione è che il giovane difensore non riesca a esprimere le stesse certezze in Nazionale che invece lo rendono uno dei migliori nel suo ruolo a livello di club.


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NORVEGIA – «La Norvegia è un’ottima squadra, con un fuoriclasse come Haaland, ma è stata l’Italia a farla sembrare di un’altra categoria».

BASTONI – «C’é Bastoni che l’Inter considera un difensore eccezionale, poi con l’Italia fa errori tragici. Evidentemente in azzurro non ha le stesse certezze a cui riesce ad affidarsi quando gioca con la sua squadra».

TALENTO – «Oramai il talento in Italia non esiste più. L’ingresso sulla scena dei procuratori ha danneggiato il sistema. Oggi le famiglie devono pagare gli agenti per far giocare i figli. Se non si è ricchi, i ragazzi possono essere talentuosi ma comunque non avere mai una possibilità reale di emergere. Il rischio è che se non si pone un freno a questa deriva la situazione peggiori».

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