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·17. Juni 2025
Roma, è il giorno di Gasperini: “Non siamo ancora pronti per lo scudetto, puntiamo alla qualificazione in Champions. La Juve? Vi dico che…”

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·17. Juni 2025
Il neo-allenatore della Roma, Gian Piero Gasperini, si presenta ufficialmente in conferenza stampa accanto a Claudio Ranieri, con cui ha condiviso i primi momenti nel club.
Gasperini ha raccontato i primi contatti con la società, descrivendo un ambiente carico di entusiasmo e con ambizioni importanti: «Ho incontrato la proprietà, persone che dedicano molto tempo e attenzione alla Roma, con progetti chiari e ambiziosi. Attraverso Claudio Ranieri ho avuto modo di farmi conoscere e credo abbiano individuato in me la persona giusta per costruire qualcosa di solido e duraturo. La società ha consapevolezza del Fair Play Finanziario e dei limiti dei primi due mercati, ma è forte e determinata a investire in modo sostenibile e intelligente, con l’obiettivo di riportare la Roma ai livelli più alti.»
La pressione e le aspettative
Riguardo alla pressione di allenare in una città come Roma, Gasperini spiega: «So che è una piazza impegnativa, così come Napoli o Parigi. Tuttavia, vedo una grande passione e voglia di calcio che deve rappresentare una forza e non un limite. Se Napoli è riuscito a vincere due scudetti e Parigi è diventata un punto di riferimento europeo, credo che anche Roma possa ambire a risultati importanti. Serve però costruire un progetto solido e ben strutturato, con la giusta energia.»
Sul lavoro con i singoli e Dybala
Sul possibile cambiamento del gioco di Dybala, Gasperini è chiaro: «Spero di non cambiarlo, ma di farlo stare bene. Come per tutti, è fondamentale creare una squadra coesa in cui ogni giocatore contribuisca al progetto. Il mio compito è aiutare i singoli a migliorare condizione, tecnica, tattica e personalità, perché un giocatore in forma fa la differenza.»
Abraham, Dovbyk e il modello di gioco
Il tecnico sottolinea come il suo gioco favorisca attaccanti prolifici: «Spesso i miei attaccanti hanno segnato molti gol, grazie a uno stile di gioco offensivo e dinamico. Partiamo dalla squadra attuale, poi il mercato potrà portare novità e miglioramenti.»
Obiettivi stagionali
Gasperini mantiene un approccio realistico: «La Roma non è al momento pronta per vincere lo scudetto. Il traguardo massimo per questa stagione è la qualificazione alla Champions League. Il mio obiettivo è costruire un gruppo solido, con giocatori di qualità e continuità, per poi, nel tempo, alzare ulteriormente il livello.»
Riflessioni sul passato e sul futuro
Il tecnico ricorda la sua esperienza all’Inter: «Credo ancora che, per avere successo, bisogna dare subito un’identità chiara alla squadra e conquistare il pubblico. Questo crea una sinergia che aiuta a superare le difficoltà.»
Il punto di partenza e il mercato
«Partiamo da una base di qualità, ma è necessario migliorare. Il mercato dovrà portare giocatori emergenti, con potenziale e capacità di crescita. Non molte società possono permettersi grandi colpi immediati, quindi è importante valorizzare i giovani e costruire una squadra competitiva e sostenibile.»
Sulla crescita individuale dei giocatori
«Voglio che tutti i giocatori, a prescindere dall’età, puntino alla loro migliore stagione, senza accontentarsi. Solo così si possono raggiungere risultati importanti.»
Sulla situazione di Pellegrini e Soulé
«Pellegrini deve ritrovare la miglior forma dopo l’infortunio. Soulé è un giocatore offensivo che deve incidere con gol e assist. Il calcio moderno richiede squadre compatte che sappiano attaccare e difendere con equilibrio, come dimostrano esempi recenti.»
La scelta della Roma e il confronto con Juric
«Ho valutato l’offerta della Juventus, ma ho deciso che la Roma era la scelta migliore per il mio percorso professionale e il mio modo di intendere il calcio. Rispetto l’esperienza di Juric, ma il mio approccio si basa sull’essere proattivi, preferendo mantenere il possesso palla e pressare alto, pur adattandomi alle situazioni.»
Pregi, difetti ed emozioni
«Mi considero un allenatore che ama lavorare sul campo e convincere i giocatori, più che imporre. Questo metodo ha portato risultati importanti. Tra i difetti, forse mi prendo troppo a cuore le situazioni, ma non lo considero un limite.»