Samaden (Atalanta): «Giovani e calcio italiano? Il problema è l’ambiente in cui crescono. I corsi per allenatori ce li invidiano all’estero. E noi abbiamo GASPERINI che è bravissimo in questi ASPETTI» | OneFootball

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·8. Juli 2024

Samaden (Atalanta): «Giovani e calcio italiano? Il problema è l’ambiente in cui crescono. I corsi per allenatori ce li invidiano all’estero. E noi abbiamo GASPERINI che è bravissimo in questi ASPETTI»

Artikelbild:Samaden (Atalanta): «Giovani e calcio italiano? Il problema è l’ambiente in cui crescono. I corsi per allenatori ce li invidiano all’estero. E noi abbiamo GASPERINI che è bravissimo in questi ASPETTI»

Roberto Samaden, direttore del settore giovanile dell’Atalanta, è tornato a parlare del problemi dei giovani calciatore italiani

Quando si parla di difficoltà del calcio italiano, spesso si fa riferimento ai giovani. E quando si indica un modello di club che in tal senso fa una politica interessante e produttiva si indica l’Atalanta. Roberto Samaden è il direttore del settore giovanile del club bergamasco. Il Corriere della Sera lo ha intervistato.

L’ASPETTO CHIAVE – «Ho sentito parlare di aspetti tecnici e di valorizzazione. Ma prima delle questioni specifiche legate al campo, direi che il fattore più limitante per la crescita dei ragazzi e delle ragazze è l’ambiente in cui crescono».


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DA DOVE PARTIRE«Sarebbe importante avere un progetto unico, mentre in Italia ci sono sette componenti che si occupano di calcio giovanile e diventa un limite. Un esempio? La Primavera 1 è diventata Under 20, gli altri livelli (Primavera 2, 3 e 4) non si sono uniformati. Ci sarebbe bisogno di una sorta di commissariamento per individuare una strada comune».

ALZARE L’ETA’ DELLA PRIMAVERA«Tenere i ragazzi nel mondo giovanile non è propedeutico alla crescita, ma d’altra parte le seconde squadre non hanno ancora attecchito».

LA FORMAZIONE DEGLI ALLENATORI«I corsi per allenatori e per responsabili dei settori giovanili, questi ultimi introdotti grazie a Demetrio Albertini presidente del settore tecnico e scolastico, ce li invidiano all’estero. Ma l’impatto dell’ambiente da noi è devastante per la crescita di tutti, non solo dei ragazzi».

CAMARDA – «Lui è la classica eccezione che conferma la regola, ma bisogna aver grande attenzione nel valutare il momento opportuno per il salto: la maggior parte dei professionisti ha fatto un percorso per gradi. E ogni ragazzo ha tempi di maturazione diversi».

GASPERINI«Sono rimasto impressionato dalla capacità di Gasperini di lavorare coi ragazzi: non è solo il coraggio che infonde, a dare sicurezza a giovani come Scalvini o Ruggeri, ma proprio gli strumenti che fornisce loro ogni giorno: un modello per come lavorare nei settori giovanili»

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