Santulhao sulla Roma: “Puntare su Gourna-Douath. Vi racconto Renato Sanches e Mourinho” | OneFootball

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·5. Juli 2025

Santulhao sulla Roma: “Puntare su Gourna-Douath. Vi racconto Renato Sanches e Mourinho”

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In un’estate che si preannuncia caldissima sul fronte calciomercato, arrivano anche riflessioni interessanti da figure meno sotto i riflettori ma ben inserite nel panorama calcistico internazionale. Tra queste c’è Michael Santulhao, attuale allenatore dell’Holzwickede U19, che ha parlato in esclusiva ai microfoni di AllRoma.it, toccando diversi temi legati al mercato della Roma.

Santulhao ha suggerito un nome da tenere d’occhio: Lucas Gourna-Douath, centrocampista francese del Salisburgo, classe 2003. “Se fossi nella Roma, investirei su di lui. Ha tutto per esplodere in un grande club e sarebbe perfetto per il calcio italiano,” ha dichiarato.


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Nel corso dell’intervista, l’allenatore ha anche svelato un retroscena su Renato Sanches: “Conosco bene il suo entourage. A Roma non è mai riuscito a entrare davvero nei meccanismi, ma il problema non è stato tecnico. La gestione non è stata facile.” Infine, una parola anche su José Mourinho, definito “un top assoluto, capace di creare empatia e alzare il livello mentale dei giocatori”. Ecco l’intervista completa:

Tu che conosci molto bene la Bundesliga e soprattutto la Primeira, puoi svelarci cosa è successo con Tiago Pinto e Renato Sanches, tuoi connazionali?

“Per quanto riguarda Renato Sanches la mia opinione è chiara, è un talento dove purtroppo diversi infortuni lo hanno messo in diverse situazioni di stress e in questi casi deve essere assicurata una chiara comprensione della stabilità mentale in modo da capire il problema principale.  A Roma ha fatto solo 12 partite da 90′, il che ovviamente dà un impatto negativo. Ma sono convinto che si riprenderà correttamente e darà il meglio di sé in campo. Tiago Pinto è a mio parere un buon dirigente e molto competente. Comunque a volte il contesto circostante può influenzare le prestazioni, ma posso solo dire da quello che ho visto anche al Benfica è un ottimo professionista e gli auguro i migliori successi al Bournemouth”.

Un piccolo accenno anche a José Mourinho. Secondo te cosa non è andato alla Roma?

“Prima di tutto devo dire che per me Mourinho è ancora un top Manager in grado di cambiare il calcio. A Roma Mourinho ha lasciato il segno in Europa, ma non in campionato. Il suo calcio è difensivo e improduttivo, con difficoltà realizzative creando però opportunità e tensioni interne, conflitti con i giocatori chiave, che portano ad un clima teso nello spogliatoio e ciò porta insuccesso”.

Sei un manager molto giovane e competente e sei stato anche al Salisburgo. Ti chiedo un tuo commento su Gourna-Douath, ex calciatore del club austriaco: fossi in Gasperini terresti il giocatore?

“Per quel che riguarda Gourna-Douath infatti dopo il suo prestito al RB ora bisogna dargli il tempo di trovare se stesso, sicuramente investirei in lui perché è una risorsa e come giocatore giovane ha un margine di miglioramento che potrebbe portare a ottenere il meglio dal giocatore. Quindi per me non c’è dubbio”.

Sei nato a Leverkusen. A Roma così come al Bayer si è parlato di Farioli, come l’avresti visto al posto di Xabi Alonso?

“Beh, per quanto riguarda Farioli si è passati dal paradiso all’inferno, nonostante la sua filosofia di gioco è piuttosto interessante. In realtà sono molto curioso di sapere come giocherà al Porto. Poiché i lusitani  sono un club con un enorme DNA legato alla città e alla tradizione e i tifosi sono esigenti per quanto riguarda il modo di giocare con ardore e passione. Gli auguro tutto il meglio in questo nuova avventura della sua carriera”.

In Italia siamo molto indietro a livello di settore giovanile. Tu che hai diverse esperienze, secondo te cosa bisogna fare per scovare i nuovi Totti, Baggio e Del Piero?

”Beh, giocatori come Totti, Roberto Baggio, Del Piero quelli sono giocatori unici e che hai solo una volta nella vita. Ora stiamo parlando di nuove generazioni in una nuova realtà come lo era 20-30 anni fa. Ma rispondendo rigorosamente alla tua domanda, per migliorare lo sviluppo giovanile nel calcio italiano, è necessario un cambiamento culturale e strutturale. Il sistema attuale spesso dà la priorità ai risultati a breve termine rispetto al talento visto che la partecipazione è in calo e molti club investono poco nelle loro accademie.  nutriente, con metodi di  allenamento obsoleti e opportunità limitate per i giovani giocatori. La partecipazione è in calo e molti club investono poco nelle loro accademie. Bisogna anche creare percorsi chiari dai livelli amatoriali a quelli professionali andando a incentivare i club a sviluppare talenti italiani. In definitiva, il successo dovrebbe essere misurato non dai trofei giovanili, ma dal numero di giocatori che raggiungono il professionismo”.

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