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·7. Juni 2025

Sanzioni e “attacco” alle big tech: come prosegue la lotta alla pirateria

Artikelbild:Sanzioni e “attacco” alle big tech: come prosegue la lotta alla pirateria

E’ andata in scena oggi la seconda giornata dell’Festival della Serie A, evento in corso di svolgimento a Parma dal 6 all’8 giugno. L’amministratore delegato della Lega, Luigi De Siervo, è intervenuto in un incontro dal titolo “Pirateria, fenomeno da combattere”, moderato dal direttore di Calcio e Finanza Luciano Mondellini. Presenti all’incontro anche il presidente di FAPAV (Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali) Federico Bagnoli Rossi e Benedetta Liberatore, Responsabile Direzione servizi digitali AgCom.

Bagnoli Rossi ha toccato diversi punti del fenomeno criminale, ricordando che prossimamente sarà pubblicato il nuovo studio FAPAV che «assume particolare interesse perché arriva a un anno da Piracy Shield. Abbiamo subito angherie dirette e indirette di ogni genere. Pensiamo al caso Streaming Community, dal momento in cui è uscita la notizia del blocco di questo sito, il semplice fatto che non si capisse da dove arrivasse il blocco ha creato il panico. Effettivamente lo scenario della problematica è cambiato, tanto che si crea il panico in una comunità di 500mila persone. Da quando sono partite le sanzioni c’è preoccupazione negli utenti».


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Il numero uno della Federazione per la Tutela delle Industrie dei Contenuti Audiovisivi e Multimediali ha detto che «ora quello che bisogna fare è che i soggetti come Google capiscano che questo non è un Paese per pirati e che cooperino. Non ci possiamo più permettere determinate situazioni. Lo spirito oltre che collaborativo deve essere tempestivo. Rompere il fronte è importante, ma l’atteggiamento dei soggetti coinvolti deve cambiare».

Dell’attività di lotta alla pirateria e dell’importanza di “aggredire” i grandi player ne ha parlato anche Benedetta Liberatore, Responsabile Direzione servizi digitali AgCom: «Piracy Shield è stata fondamentale per eventi sportivi per cui serve un intervento immediato. Noi comunichiamo tutto a Bruxelles e le nuove regole dell’Unione europea sui servizi digitali ci rafforzano, anche rispetto a questi soggetti. Serve un’azione congiunta, una lotta costante. C’è bisogno di un’azione amministrativa e un’educazione all’illegalità, fare capire che vedere una partita illegalmente sia proprio come rubare».

Alle spalle di chi fornisce contenuti illegali si cela spesso la criminalità organizzata «e questo è l’argomento che va utilizzato con i provider che ancora resistono. Google è l’unico che è venuto a sedersi al tavolo, abbiamo creato un automatismo sperimentato nell’ultima giornata di campionato. Google non intende accreditarsi a Piracy Shield, ma ha lavorato con noi per fare sì che il ticket che arriva dal segnalatore viene inviato a Google che interviene a sua volta sui DNS pubblici. Io saluto questa cosa come un fatto positivo, che rompe l’asse. Bing a seguito di un nostro ordine ha fatto un delisting di tutti i DNS comunicati, così chi rimane fermo sulle sue posizioni – come Cloudfare – verrà isolato».

In chiusura, anche un intervento da parte di Stefano Azzi, amministratore delegato di DAZN per l’Italia: «Il tema del maggiore intervento da parte nostra c’è perché vogliamo investire di lungo periodo. Va enfatizzato l’ultimo miglio che serve a togliere quella fascia di popolazione che lo fa per moda. E poi c’è un tema di rischi che è stato completamente cancellato, che le persone non hanno ancora capito. Quando sono partite le multe è stato un giorno molto importante non per la finalità repressiva, ma per la finalità educativa di questa cosa. Dobbiamo solo continuare, così passerà quel livello di educazione molto importante».

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