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·5. Dezember 2025
Sassuolo-Fiorentina, parla Vanoli alla vigilia: “Abbiamo diverse difficoltà, parlarne ora equivale a dare indicazioni ai nostri avversari”

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Paolo Vanoli, allenatore della Fiorentina, ha tenuto la consueta conferenza stampa, in questo caso per la vigilia del match con il Sassuolo.
La viola, è senza dubbio in una delle stagioni più complicate e a tratti catastrofiche della sua esistenza e, giornata dopo giornata, aumenta sempre di più l’ attesa per la prima vittoria stagionale, che darebbe ai gigliati un po’ di fiducia per affrontare il resto del campionato a testa alta. Attualmente, la Fiorentina si trova all’ ultimo posto, a pari merito con il Verona, con soli 6 punti accumulati in 13 partite. Bottino veramente basso considerando il piazzamento al sesto posto della scorsa stagione.
Ecco le parole del tecnico ex Torino:
“Abbiamo diverse difficoltà, parlarne ora equivale a dare indicazioni ai nostri avversari”.
“È stata una settimana utile, anche perché da domani inizia un vero e proprio tour de force. Abbiamo lavorato su tutti gli aspetti, sia tattici che fisici. Conosciamo bene il valore di questo mese, andremo avanti gara per gara. Si comincia con il Sassuolo: li avevo già osservati dal vivo e in casa stanno facendo bene. La rosa è competitiva, hanno alternative valide in ogni settore anche senza Berardi. Hanno costruito un gruppo solido”.
“È stato un momento importante. I tifosi ci hanno fatto sentire grande vicinanza; ora tocca a noi trascinarli. A Bergamo abbiamo fatto vedere cose buone, soprattutto nella ripresa. La fortuna bisogna andarsela a cercare: se quel cross finisce fuori invece che dentro, la partita cambia”.
“Con Robin abbiamo fatto un piccolo passo avanti. Ha svolto una parte della rifinitura, ma è difficile che sia convocabile domani: lo monitoriamo giorno per giorno. Sta lavorando bene, ma non ci sarà. Fortini invece è rientrato: fino a ieri aveva la febbre ma ora ha ripreso. Fazzini, invece, è fuori per la caviglia: penso di recuperarlo la prossima settimana”.
“Quando parlo di due punte, non intendo necessariamente due attaccanti fisici. È un’ipotesi: posso anche schierare Kean e Gudmundsson, sono comunque due punte, con caratteristiche diverse. Non pretendo che Fazzini faccia la seconda punta marcando l’uomo come Piccoli o Kean. Conta sfruttare le qualità: ho quattro attaccanti e devo metterli a disposizione l’uno dell’altro. Le situazioni su cui lavorare sono molte. Dal punto di vista tattico si può fare tutto, purché ci sia equilibrio. Dobbiamo attaccare ma anche coprire: possiamo anche cambiare sistema. Vedremo”.
“Ha detto parole importanti in settimana. Lo vedo cresciuto, ha superato tre anni complicati e ora si è liberato di un peso. Voglio che si liberi anche in campo, mostrando ciò che ci aspettiamo. Credo molto in lui. È stata una situazione difficile, ma ora lo vedo più sereno. Come ha detto, non vuole essere compatito: è un professionista e dipenderà da lui”.
Non è vero che non sono in grado di fare filtro. Devono semplicemente imparare a mantenere meglio la posizione. Fagioli e Nicolussi hanno caratteristiche diverse: Fagioli è una mezzala di gioco, ma mi è piaciuto anche da play; deve però cercare di più la verticalizzazione. Chiedo ai centrocampisti di guardare avanti e Nicolò ha questa qualità. Anche Nicolussi deve crescere sotto questo aspetto. Serve più ordine: devono muoversi collegati, sia a due che a tre. Non possiamo perdere il controllo della zona centrale, cosa che accade quando per eccesso di foga ci disordiniamo. E questo compromette anche la conquista delle seconde palle. Con l’Atalanta mi ha infastidito che Fagioli pensasse troppo a schermare Scamacca”.
“È sempre vicino a noi, e lo ringrazio. Lui e la sua famiglia stanno attraversando un momento complicato, sia per la salute che per la Fiorentina, ma ogni giorno è al nostro fianco”.
“Ultimamente la concentrazione è salita. Sul goal del primo tempo a Bergamo c’è poco da discutere. Dobbiamo invece migliorare sulle palle inattive, come sul secondo goal. Ma la nostra attenzione sta crescendo: da quando li seguo cerco di farli lavorare di più sull’uomo. A volte raddoppiano dove non serve, lasciando uno libero. Stiamo cercando di correggere queste cose”.
Antonio Karol Giordano
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