Serie A, De Siervo: «Con la FIFA non c’è dialogo anzi, con loro siamo in causa; Stadi? L’Europeo sta accelerando le cose» | OneFootball

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·5. Februar 2025

Serie A, De Siervo: «Con la FIFA non c’è dialogo anzi, con loro siamo in causa; Stadi? L’Europeo sta accelerando le cose»

Artikelbild:Serie A, De Siervo: «Con la FIFA non c’è dialogo anzi, con loro siamo in causa; Stadi? L’Europeo sta accelerando le cose»

Serie A, le parole dell’amministratore delegato Luigi De Siervo: «Calendari intasati: mente con la UEFA c’è un dialogo, con la FIFA no!»

L’amministratore delegato della Serie A Luigi De Siervo ha parlato in occasione di SPOBIS, un appuntamento dedicato allo sport business a livello Mondiale, organizzato oggi e domani ad Amburgo, in Germania. Di seguito le sue parole.

CALENDARI – «Negli ultimi anni il numero di partite è aumentato in modo significativo a causa dei nuovi format introdotti da UEFA e FIFA. Tuttavia, mentre con la UEFA esiste un dialogo costruttivo per bilanciare le esigenze delle competizioni europee con quelle nazionali, con la FIFA questo confronto al momento non c’è stato ed è per questo che, insieme al sindacato europeo dei calciatori, abbiamo avviato un’azione legale come Leghe europee. Il risultato è che il calendario è sempre più congestionato […] Questo significa che devono gestire turn-over forzati, infortuni e una distribuzione degli impegni che impatta direttamente sulla qualità e sulla competitività del nostro campionato».


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COLLABORAZIONE CON LA UEFA – «Come Lega Serie A crediamo che sia fondamentale collaborare con la UEFA per garantire che il modello attuale non crei squilibri insostenibili nei campionati nazionali. La crescita del calcio europeo deve avvenire in armonia con le competizioni domestiche, evitando di compromettere l’equilibrio competitivo che rende ogni torneo emozionante fino all’ultima giornata».

SUPERLEGA – «Negli ultimi anni il calcio europeo ha affrontato sfide cruciali, tra cui il tentativo di introdurre un modello chiuso come la Superlega. Questo progetto è stato fermamente respinto dai tifosi, dalla UEFA e da tutte le Leghe europee perché crediamo in un calcio basato su meriti sportivi e su una competizione aperta. Oggi sono convinto che quell’idea di Superlega sia definitivamente “morta”. Uno dei motivi principali è che i grandi Club, promotori di questa iniziativa, stanno già beneficiando in modo significativo del nuovo formato della Champions League. Questo modello garantisce loro entrate molto elevate, riducendo l’interesse per soluzioni alternative. Basta guardare alcuni numeri: l’Inter, ad esempio, ha già incassato 90 milioni di euro dalla UEFA in questa prima parte stagione, una cifra in linea con quella che ha ricevuto vincendo lo scorso campionato italiano».

STADI – «Se c’è un aspetto in cui il nostro calcio è rimasto indietro rispetto agli altri campionati europei è senza dubbio quello delle infrastrutture. Oggi la principale criticità della Serie A non è la qualità del gioco o la competitività, ma il fatto che molti dei nostri stadi non sono all’altezza degli standard internazionali. L’assegnazione a Italia e Turchia di Euro 2032 sta accelerando i processi per la realizzazione di nuovi impianti in città strategiche come Milano e Roma, oltre a Bologna, Cagliari, Empoli, Firenze e Genova. Tuttavia, la burocrazia continua a rappresentare un ostacolo enorme. Paradossalmente, in questo momento storico non mancano i fondi, i progetti o le idee, ma la capacità di trasformare questi piani in opere concrete».

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