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·24. August 2025

Simona Marchini: «Herrera pessimo e tirchio. Cordova? Geloso e traditore. E sulla Roma…»

Artikelbild:Simona Marchini: «Herrera pessimo e tirchio. Cordova? Geloso e traditore. E sulla Roma…»

Simona Marchini: «Herrera pessimo e tirchio. Cordova? Geloso e traditore. E sulla Roma…». Le parole della nota attrice

Attrice, conduttrice, regista, un’icona di intelligenza e ironia che ha attraversato la storia dello spettacolo italiano con la sua classe inimitabile. Ma prima di tutto, Simona Marchini è stata una testimone privilegiata di un’epoca d’oro e di veleni del calcio italiano, vissuta da una prospettiva unica: quella di figlia del presidente della Roma, Alvaro Marchini, e poi di moglie del capitano di quella squadra, “Ciccio” Cordova. Una vita intrecciata a doppio filo con i colori giallorossi, un romanzo di amori, tradimenti e personaggi indimenticabili, su tutti quel Helenio Herrera che lei, senza mezzi termini, definisce “un personaggio veramente pessimo”. Oggi, a 83 anni, in una lunga e schietta intervista a La Gazzetta dello Sport, l’indimenticabile centralinista di “Quelli della notte” apre l’album dei suoi ricordi, un racconto senza filtri che parte da un padre “incastrato” in una società piena di debiti e arriva a un matrimonio finito per colpa di una gelosia patologica e di un tradimento doloroso.

SUO PADRE ALVARO MARCHINI, PRESIDENTE “INCASTRATO” – «Mio padre, che era nato in Umbria, da ragazzino era della Fiorentina, poi ovviamente si è legato alla Roma. Si è ritrovato a gestire una società indebitata e disorganizzata, non esistevano nemmeno le cartelle cliniche dei giocatori. Fece il possibile per dare un minimo di ordine, ma il vero problema è stato Herrera».


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IL “MAGO” HELENIO HERRERA – «Lo chiamavano così, ma era un personaggio veramente pessimo, avido e tirchissimo, con un contratto folle. Nei rimborsi spese del lunedì mio padre si ritrovava sempre queste voci: candela per la Madonna, giornale sportivo, acqua minerale. Angelo Moratti lo aveva avvertito: “Alvaro ti metti in un bell’impiccio, io ho dovuto lasciare l’Inter per liberarmi di lui”. Papà era una persona di grande umanità e generosità, proteggeva i suoi calciatori che lo vedevano come un padre».

LA CESSIONE DI CAPELLO, SPINOSI E LANDINI ALLA JUVE – «Quella è stata proprio una porcheria di Herrera. Mio padre non aveva nessuna intenzione di venderli. Decise di parlarne con Herrera che gli disse: “Venda venda, Capello ha il culo basso ed è tutto rotto, Landini è giovane ma è già finito. Lei li vende, mi dà un po’ di milioni e io dico che ho appoggiato l’affare”. Papà era nauseato, ma doveva risanare il club e accettò. Peccato che poi Herrera si affrettò a dire che Marchini gli aveva venduto i migliori: ci ritrovammo i tifosi sotto casa con i bastoni. Mio padre ci rimase malissimo».

L’INCONTRO CON “CICCIO” CORDOVA – «Papà mi aveva mandato a rappresentarlo al matrimonio di Cappelli. Cordova mi girava intorno, faceva lo spiritoso… Mi chiese un passaggio: “Mi hanno rubato la macchina”. Era la sua prima bugia… Iniziò una simpatia che si è poi trasformata in amore, un amore giovanile e leggero».

LA GELOSIA PATOLOGICA DI CORDOVA – «Era un bravissimo marito, eccezionale anche con Roberta [la figlia di Simona, ndr], ma pian piano venne fuori una gelosia patologica: una volta fece irruzione dalla mia estetista aprendo tutte le tendine delle signore al grido: “Dov’è mia moglie?”. Mi chiamava 28 volte al giorno, non potevo più andare in galleria da sola, una mania del controllo totale e immotivata».

IL TRADIMENTO E LA FINE DEL MATRIMONIO – «Ero a Roma e ho scoperto che lui mi tradiva con una parente acquisita. È stato molto pesante, ero distrutta. Ma lì accadde una cosa inaspettata: un’amica mi trascinò a Cortina, incontrammo Don Lurio, il mio angelo custode. Gli raccontai la mia vita con un po’ di autoironia e lui rimase colpito. Organizzò subito un provino in Rai che andò bene: nacque Iside Martufoni. Mio marito non era contento, non sopportava che lavorassi e invece di abbassare le penne mi provocava, mi faceva sapere che era con qualche sciacquetta… È stato molto penoso e alla fine non ho retto e ho chiuso il rapporto. Ma quel legame vero è rimasto, ci sentiamo sempre e lui viene spesso a mangiare da me».

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