Calcio e Finanza
·14. Januar 2025
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È ufficialmente iniziata l’esperienza di Jürgen Klopp come Head of Global Soccer di Red Bull. Il plurititolato allenatore tedesco, una delle figure più iconiche e riconoscibili del calcio internazionale, non ha nascosto la propria emozione e il proprio entusiasmo per la prospettiva di lavorare, per la prima volta in carriera, in una realtà unica come Red Bull. Una galassia costituita da vari club sparsi per il mondo, in sintonia con il contesto multi-sportivo e la vision globale del brand che, puntando sulla leadership di Klopp, ambisce più che mai a creare passione tra i tifosi, spettacolo in campo e valore sportivo duraturo nel tempo.
«Voglio che, quando il pubblico ci vede giocare, sia subito chiaro a tutti che siamo Red Bull, anche senza leggere il nome sulla maglia – ha detto Klopp nell’affollata media session odierna presso l’Hangar-7 di Salisburgo –. Quello che voglio fare è portare il calcio a un livello superiore, per i nostri club, per i nostri giocatori, per le giovanili, ma anche a beneficio della disciplina stessa. La crescita del calcio è una responsabilità importante: ottenerla, e allo stesso tempo avere successo con Red Bull a lungo termine, è una sfida che mi intriga moltissimo».
Klopp ha iniziato ad allenare in Germania, al Magonza, nel 2001; in seguito ha legato il suo nome in modo particolare al Borussia Dortmund e al Liverpool. Nel suo palmarés spiccano vittorie in Premier League, Bundesliga, Champions League, FA Cup, Coppa di Germania e nel Mondiale per Club FIFA. Il suo nuovo ruolo in Red Bull è il primo incarico in seguito al suo emozionante addio alla panchina del Liverpool, nel maggio 2024. Facendo affidamento sulla sua esperienza, lavorerà per dare una visione strategica al calcio “made in Red Bull”.
«Da allenatore, negli ultimi tre decenni ho avuto le responsabilità del leader. Ora però voglio anzitutto ascoltare, discutere, imparare, capire ciò che le persone hanno fatto finora – ha aggiunto Klopp – perché posso dirvi che tutti in Red Bull hanno fatto un lavoro brillante, che mi permette di non partire da zero. La vera sfida sarà poi mettere tutto insieme».
Klopp si descrive come «un uomo di sport, prima di tutto», affermando che è proprio ciò a spingerlo a essere desideroso di imparare dall’impegno globale ed estremamente ramificato di Red Bull in diversi sport e con diversi atleti. Proprio per questo, ha evidenziato di non vedere l’ora di mettersi al lavoro per generare un impatto a lungo termine sui club e, attraverso essi, sul gioco del calcio nel suo complesso. «Quando alleni, non hai tempo per fare certi ragionamenti, perché giochi ogni tre giorni: devi vivere alla giornata e con il chiodo fisso di vincere o affrontare la sconfitta. Ora sono un uomo e un professionista libero, con tempo ed energie da dedicare a tutto il resto. Ecco perché accettare la proposta di Red Bull è stata una decisione facile per me: i motivi sono puramente sportivi, e l’idea di sport che ha Red Bull mi ha sempre affascinato. La trovo emozionante, avventurosa, innovativa. Ho voluto fortemente esserne parte».
Nella sua carriera di allenatore, Klopp ha sempre dato fiducia a giovani giocatori e non vede l’ora di continuare il suo lavoro per la crescita dei talenti calcistici della galassia Red Bull: «Ho sempre coltivato l’ambizione di migliorare i giocatori, di sostenerli per aiutarli davvero a crescere. Continuo a essere convinto di ciò con la differenza che prima lavoravo sempre e solo con un singolo club, mentre ora ne seguo più di uno. L’obiettivo è passare dal pensiero, dal desiderio di essere speciali al vivere quotidianamente questa dimensione».
Klopp è anche famoso per quello che una volta ha definito “calcio heavy metal”, ossia un gioco caratterizzato da altissima intensità. A suo avviso questa caratteristica dovrà essere un tratto essenziale e qualificante delle squadre Red Bull, pur con la consapevolezza di dover compiere un lavoro di adattamento alle varie realtà calcistiche con le quali i Tori Rossi si misurano in tutto il mondo.
«Non puoi semplicemente calare a viva forza un’idea di calcio standardizzato su culture sportive diverse – ha spiegato – serve invece capire ciò che è giusto per una certa situazione. Dopodiché, pur con diversi modi, chiederò sempre di giocare con intensità, in pieno stile Red Bull. Tutti dovranno riconoscere la vivacità e il fuoco che metteremo in campo».
Non bisogna infine dimenticare l’impegno di Red Bull in molteplici sport e con atleti di tutto il mondo, che Klopp considera un’occasione imperdibile per conoscere alcuni degli sportivi più talentuosi, innovativi e di successo, con i quali condividere idee e scambiare opinioni.
Tra le persone che Klopp non vede l’ora di conoscere c’è il campione del mondo di Formula 1 Max Verstappen, che con il team Oracle Red Bull Racing ha appena conquistato il suo quarto titolo mondiale consecutivo. «Lo reputo incredibile, ci sono così tante cose di cui voglio parlare con lui – dice Klopp – su qualsiasi argomento. Voglio capire da dove nasca la sua mentalità vincente e come riesca a mantenere un livello così alto di concentrazione mentre sfreccia in macchina a più di 300 km/h».
Jürgen Klopp e Red Bull, insieme, sono pronti a questa nuova sfida, per ridefinire l’eccellenza nel calcio a livello mondiale, sul campo come a livello manageriale.