Calcionews24
·7. Oktober 2025
Verona, il record negativo preoccupa: nessuno in Europa crea così tanto e segna così poco! I numeri che condannano il lavoro di Paolo Zanetti

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Segnare è la cosa più difficile del calcio, e nessun club in Serie A, e forse in Europa, lo sta dimostrando con la stessa drammaticità dell’Hellas Verona di Paolo Zanetti. UltimoUomo ha cercato di capire il perché di questa sterilità preoccupante.
Il Verona: numeri sconvolgenti. Non è un segreto che il Verona abbia il peggior attacco del campionato. La squadra di Zanetti ha segnato appena due gol in Serie A, come il Genoa, che però li ha realizzati entrambi su azione. Allargando lo sguardo alla Coppa Italia, il confronto diventa impietoso: mentre altre squadre producono gol, il Verona ne ha aggiunto solo uno contro Audace Cerignola e Venezia.
Ciò che rende l’esperienza Verona eccezionale è che questa sterilità è il prodotto di uno sforzo incommensurabile. Il loro unico gol su azione finora è frutto di 83 tiri totali; un dato che supera quello di Napoli e Milan, è sei volte quello della Roma e ben ventotto volte quello del Bologna. Se includiamo il rigore, parliamo di 41,5 tiri per ogni gol.
Un primato negativo unico in Europa. Persino allargando lo sguardo ai cinque principali campionati europei, è impossibile trovare una squadra che si avvicini all’inconcludenza del Verona. Mentre Oviedo, Angers, Wolverhampton ed Heidenheim realizzano un gol ogni 13-18 tiri, il Verona è su un altro pianeta. Solo nell’ultima partita contro il Sassuolo, la squadra di Zanetti ha tirato 17 volte, centrando la porta 9 volte, ma il gol non è arrivato, lasciando il tecnico «frustrato e allo stesso tempo spaesato». La sua ammissione è stata chiara: «Siamo stufi di non portare a casa quello che ci meritiamo… Veniamo da un periodo veramente strano e questo sicuramente ha inciso nella testa dei ragazzi».
Il “Klopp veneto”. Il motivo di tanta inconcludenza, nonostante un volume di tiri elevato, deriva in parte dall’approccio di Paolo Zanetti, ribattezzato da Ultimo Uomo “il Klopp veneto”. Le sue squadre puntano su un calcio di transizioni e ribaltamenti, cercando di arrivare al tiro il prima possibile. Il Verona è tra le squadre che più velocemente trasformano un possesso in un tiro, ricordando la regola dei sette secondi del gegenpressing tedesco.
Sono secondi solo al Como per tiri nati entro cinque secondi da un’azione difensiva nella metà campo avversaria e quarti per tiri su contropiede. Il Verona abbraccia un’idea di calcio quantitativa, puntando sulla quantità di occasioni più che sulla loro qualità, non a caso è tra le squadre che tirano di più da fuori area.
Orban e Giovane. Tuttavia, i dati degli Expected Goals (5.99) non sono così disastrosi come si potrebbe pensare, suggerendo che il problema non è solo la qualità delle posizioni di tiro. Solo nell’ultima partita contro il Sassuolo, Orban, Giovane e Serdar hanno generato 12 dei 17 tiri totali con un misero 0,64 xG.
Contro la Roma, invece, 12 tiri e 1,61 xG (che portano a una vittoria nel 56% dei casi) si sono tradotti in soli tre tiri in porta e una traversa di Orban da meno di tre metri. La sfortuna e l’imprecisione sono un nodo gordiano. Orban e Giovane, pur con ottime qualità di tiro, tentano la conclusione anche da posizioni sconsigliabili. La loro frustrazione è sportivamente drammatica.