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·21. September 2025
Verona Juve, Teotino senza filtri: «Clamorosa la mancata espulsione di Orban, episodio inspiegabile. Sul rigore dico una cosa»

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Il giorno dopo Verona-Juventus, non si placano le polemiche arbitrali. Ad aggiungersi al coro delle critiche è la voce autorevole del giornalista Gianfranco Teotino, che, intervenuto ai microfoni di Radio Sportiva, ha offerto un’analisi durissima non solo sugli episodi specifici del Bentegodi, ma sull’intero livello della classe arbitrale italiana. Le sue parole descrivono un sistema in difficoltà, incline a “grossi errori”.
Il commento di Teotino parte da una valutazione generale, per poi entrare nel dettaglio dei due episodi chiave che hanno penalizzato la Juve. Il giudizio più severo riguarda la mancata espulsione del difensore del Verona, Orban, per una gomitata ai danni di Federico Gatti.
MANCATA ESPULSIONE E CLASSE ARBITRALE – «La serie A ha un classe arbitrale non di alto livello. E capita di vedere grossi errori. Penso sia clamorosa la mancata espulsione di Orban per la gomitata su Gatti, episodio abbastanza inspiegabile».
Altrettanto critico, seppur con sfumature diverse, è il suo pensiero sul calcio di rigore concesso ai padroni di casa per un tocco di braccio di Joao Mario.
IL RIGORE CONCESSO – «Il rigore? Li considero ridicoli, ma in Italia vengono dati sempre. Il braccio di Joao Mario fa un movimento in linea con la dinamica dell’azione».
L’analisi di Teotino è impietosa. Sulla gomitata a Gatti, definisce l’episodio “clamoroso” e “inspiegabile”, suggerendo che si sia trattato di un errore evidente e non di una valutazione opinabile. Sul calcio di rigore, invece, la sua critica è duplice. Da un lato, c’è una critica al sistema e al regolamento italiano, che porta a fischiare rigori “ridicoli” per tocchi di braccio involontari. Dall’altro, difende il giocatore della Juventus, Joao Mario, sostenendo che il suo movimento fosse del tutto congruo e naturale rispetto all’azione di gioco.
Le parole del noto giornalista si aggiungono a quelle di altri opinionisti, come Alessio Tacchinardi, alimentando un dibattito sempre più acceso sulla qualità e l’uniformità di giudizio degli arbitri in Serie A. Gli episodi di Verona, secondo Teotino, ne sono solo l’ultimo, preoccupante esempio.