Vlahovic, il dottor Vitali: «Rischio recidiva molto alto. L’intervento non è miracoloso ma…» | OneFootball

Vlahovic, il dottor Vitali: «Rischio recidiva molto alto. L’intervento non è miracoloso ma…» | OneFootball

In partnership with

Yahoo sports
Icon: Juventusnews24

Juventusnews24

·2. Dezember 2025

Vlahovic, il dottor Vitali: «Rischio recidiva molto alto. L’intervento non è miracoloso ma…»

Artikelbild:Vlahovic, il dottor Vitali: «Rischio recidiva molto alto. L’intervento non è miracoloso ma…»

Vlahovic, il dottor Vitali: «Rischio recidiva molto alto. L’intervento non è miracoloso ma…». Il parere dell’esperto sull’infortunio del serbo

Il grave infortunio di Dušan Vlahović (lesione di alto grado alla giunzione muscolo-tendinea) è stato analizzato dal dottor Matteo Vitali, medico ortopedico specializzato in traumatologia sportiva, in un’intervista al Corriere dello Sport. L’esperto ha spiegato la vulnerabilità del punto colpito e le due possibili strade per il recupero, con il comune rischio legato ai carichi di lavoro eccessivi.

Il problema: zona vulnerabile e alto rischio

Il dottor Vitali ha subito evidenziato la criticità della zona della lesione muscolare di Vlahović:


OneFootball Videos


«Il problema è che la lesione si colloca nella zona della giunzione muscolo-tendinea, quella più vulnerabile e che ci impiega più tempo a guarire. Il rischio è la recidiva, che è molto alto».

Due strade per guarire: conservativo vs chirurgico

L’esperto ha dettagliato le due opzioni terapeutiche che lo staff medico della Juventus deve ora valutare, sottolineando che l’intervento chirurgico è spesso necessario per ridurre il rischio di ricaduta.

«A questo punto si possono prendere due strade: la prima è il trattamento conservativo, per cui il paziente non rientra prima di due-tre mesi, per farvi un esempio Lukaku. La seconda strada è l’intervento chirurgico, per cui non si accelerano i tempi di recupero ma si riducono i rischi di ricaduta. Anche con l’intervento, nel migliore dei casi, servono due mesi e mezzo o tre, come nel caso di De Bruyne, infortunato al bicipite femorale. La scelta viene fatta in base al numero di fibre lesionate».

Predisposizione, elasticità e carichi eccessivi

Vitali ha poi affrontato le cause strutturali che portano a tali infortuni, menzionando una predisposizione posturale in giocatori come Vlahović e Dybala, che li rende più fragili. Il medico ha criticato la mancanza di sviluppo dell’elasticità a favore della sola forza.

Cruciale è il fattore sovraccarico: «Un giocatore non riesce a recuperare giocando ogni tre giorni e un movimento più improvviso del solito in un momento di stanchezza può determinare un infortunio». L’esperto ha ricordato che non riposare almeno tre giorni tra una gara e l’altra aumenta del 40% il rischio di lesioni muscolari.

Infine, sul dilemma operazione sì o no, ha concluso: «Meno si tocca un atleta, meglio è. L’intervento non è miracoloso ma ci sono lesioni per cui il rischio di ricaduta aumenta senza operazione».

Impressum des Publishers ansehen