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Alessio D'errico·13. April 2025
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Alessio D'errico·13. April 2025
L'avvento di Igor Tudor sulla panchina della Juventus, oltre a una sterzata nei risultati, ha anche scombussolato gli equilibri imposti da Thiago Motta. Il più grosso riguarda sicuramente Dusan Vlahovic.
Il serbo, scalato indietro nelle gerarchie nella gestione precedente, è ora inamovibile per Tudor mostrando col Lecce di essere nel vivo del gioco.
Seppur ancora a secco di gol sotto la nuova gestione, per Vlahovic in 3 partite sono arrivate 3 titolarità di cui la prima da 90 minuti e le altre due da quasi 70 minuti. Quasi una novità, già a partire dal minutaggio, visto il trend con Thiago Motta.
Ciò che più sorprende, però, è il numero di assist: 3 in 3 partite. Col Genoa, meno "nitido" e i due col Lecce, questi sì netti e soprattutto che lasciano spazio all'analisi.
Il filtrante per Koopmeiners e la sponda per Yildiz sono il manifesto di un nuovo sistema di gioco col serbo non più solo realizzatore ma anche rifinitore. Un gioco in cui Vlahovic serve più di Kolo Muani.
E il futuro? Vlahovic, che col Lecce ha raggiunto il traguardo delle 100 presenze in maglia bianconera (condite da 42 gol), dovrebbe lasciare la Juventus in estate. Dovrebbe, appunto. Perché se il corso Tudor dovesse proseguire, qualcosa potrebbe cambiare.
Il contratto oneroso e in scadenza nel 2026 non favorisce la permanenza ma un rush finale in super crescendo e appunto una conferma di Tudor potrebbero cambiare le carte in tavola.
Un discorso dapprima impossibile ora, quantomeno, appare verosimile senza considerare le eventuali sirene estere che, in caso di proposte allettanti, convincerebbero la Juve alla cessione per salvaguardare il lato economico.
📸 Paolo Bruno - 2025 Getty Images