Zidane svela il retroscena: «Quando arrivai alla Juventus nel 1996 nel mio contratto fu inserita una clausola speciale». La rivelazione | OneFootball

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·22. Dezember 2025

Zidane svela il retroscena: «Quando arrivai alla Juventus nel 1996 nel mio contratto fu inserita una clausola speciale». La rivelazione

Artikelbild:Zidane svela il retroscena: «Quando arrivai alla Juventus nel 1996 nel mio contratto fu inserita una clausola speciale». La rivelazione

Zidane ricorda il trionfo del 1998 e svela l’aneddoto sulla clausola nel contratto: la Ferrari simbolo del legame con i bianconeri

Il 21 dicembre 1998 resta una data incisa a lettere d’oro nella storia del calcio e nel cuore dei tifosi bianconeriZinedine Zidane veniva incoronato miglior giocatore del mondo vincendo il Pallone d’Oro. Fu il coronamento di un anno solare semplicemente strepitoso, in cui il fuoriclasse trascinò la Francia sul tetto del mondo e guidò la Juventus fino alla finale di Champions League, purtroppo persa contro il Real Madrid. Oggi, attraverso una recente intervista pubblicata su YouTube, Zizou è tornato con la mente a quei giorni di gloria, svelando un retroscena inedito e affascinante legato a quel premio: un regalo di lusso pattuito contrattualmente con la dirigenza torinese al momento del suo arrivo.

Tutto nasceva da una clausola lungimirante inserita nel 1996. La società credeva talmente tanto nel suo talento cristallino da promettergli una Ferrari in caso di vittoria del massimo riconoscimento individuale. Ecco le parole del campione che ricorda quel gesto signorile del club:


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ZIDANE – «Arrivai alla Juventus nel 1996, nel contratto fu inserita una clausola speciale: in caso di vittoria del Pallone d’Oro nei cinque anni successivi, la società mi avrebbe regalato una Ferrari. Nel 1998 vinsi il Pallone d’Oro, e la Juventus senza nemmeno attendere troppo, mantenne la promessa fatta. La Ferrari, una F355 Berlinetta, non l’ho mai usata troppo. Solo quando avevo voglia. A Torino non la portai. La macchina rimase nel garage dei miei genitori Marsiglia per oltre vent’anni, usata raramente ma sempre conservata con grande affetto come ricordo della mia carriera e del legame con l’Italia. Per me quella Ferrari non è mai stata solo un bene materiale, ma un simbolo di un momento storico e di un legame speciale con la Juventus e il calcio italiano, un ricordo che vale più di qualsiasi cifra».

Quella F355 Berlinetta non ha mai sfrecciato per le strade di Torino, ma è rimasta custodita come una reliquia nel garage dei genitori a Marsiglia per oltre vent’anni. Per Zidane, quel bolide rosso non era un semplice mezzo di trasporto, ma un simbolo eterno di gratitudine e rispetto reciproco. Il racconto testimonia l’eleganza di un rapporto che è andato ben oltre il campo: la Ferrari rappresenta la stima di un club che ha saputo mantenere la parola data e l’amore di un giocatore che conserva quel ricordo come il trofeo più prezioso del suo legame indissolubile con l’Italia.

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