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Inter News 24

·22 September 2025

Acerbi sicuro: «A Monaco da favoriti, ma… vi spiego cosa è successo»

Article image:Acerbi sicuro: «A Monaco da favoriti, ma… vi spiego cosa è successo»

Acerbi ha parlato della finale di Champions. Il difensore dell’Inter si racconta in occasione della presentazione della sua autobiografia, “Guerriero”

Durante la presentazione della sua autobiografia “Guerriero”, Francesco Acerbi, difensore dell’Inter, ha parlato della sua esperienza da calciatore a 37 anni, riflettendo sulla vita quotidiana di un giocatore di questa età e sullo stress accumulato durante una stagione lunga e faticosa. Acerbi ha spiegato in modo sincero com’è il suo lunedì da calciatore, raccontando la routine post-partita e le difficoltà legate alla ripresa dopo i match.

LA GIORNATA DI UN GIOCATORE A 37 ANNI«Com’è il lunedì di un giocatore di 37 anni? Dipende che partita è, che persona sei, però stai abbastanza bene. Magari dormi poco perchè comunque hai giocato la sera e vai a dormire a un orario insolito, poi la mattina dopo vai agli allenamenti e sei un po’ stanco. Dopo due giorni magari ti viene fuori qualche acciacco della partita. Però direi che stai bene, dipende dalle partite, da quante ne fai durante la settimana e da quanto giochi», ha raccontato Acerbi, mettendo in evidenza le sfide fisiche e mentali legate alla gestione della stanchezza. Nonostante l’età, il difensore si sente ancora in forma, ma riconosce che gli acciacchi e la fatica si fanno sentire, soprattutto dopo le partite più impegnative.


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LA FINALE DI MONACO E LA PRESSIONEAcerbi ha poi analizzato la stagione passata, parlando della finale di Champions League persa contro il PSG a Monaco. Il difensore ha spiegato come la squadra fosse mentalmente scarica dopo una stagione faticosa, con tanti infortuni e un campionato che si è giocato fino all’ultimo. «Monaco? A parte che il PSG era molto forte. Noi forse eravamo cotti mentalmente. Con il senno del poi noi eravamo la favorita tra la gente, battendo Barcellona e Bayern che secondo me è anche più forte», ha detto Acerbi, riflettendo sulla pressione che la squadra ha vissuto prima e dopo la finale.

Acerbi ha continuato a descrivere come la tensione fosse alle stelle, con la consapevolezza che la Champions League rappresentava l’ultima occasione per coronare una stagione già tanto faticosa: «Incoscientemente avevi questa cosa addosso che dovevi vincere la Champions. Abbiamo fatto una strada importante in Champions con grande fatica, gli infortuni, robe varie, in campionato eravamo ancora lì… Poi andare a Como e pensare che il Napoli potesse fare un passo falso. Alla fine se perdi il campionato e hai una finale di Champions sei un po’ giù». La sconfitta finale ha rappresentato una grande delusione per tutta la squadra, che non è riuscita a vincere, nonostante le grandi aspettative e i sacrifici fatti durante l’anno.

LA SCARICHEZZA POST-FINALEAcerbi ha poi rivelato la sensazione di “scarico” che ha seguito la sconfitta, ammettendo che non c’era nemmeno rabbia o frustrazione dopo il fischio finale: «Troppa pressione addosso, e sei arrivato scarico, troppo scarico. Anche dopo la partita, non è che eri incazzato. Niente». La pressione psicologica di una stagione così lunga, culminata in una finale persa, ha fatto sì che il difensore si sentisse svuotato, senza l’adrenalina di un giocatore che appena perde una grande opportunità.

In sintesi, Francesco Acerbi ha aperto il suo cuore, raccontando le sfide fisiche e psicologiche che un calciatore deve affrontare a 37 anni e la grande delusione della finale di Champions League. La sua autobiografia “Guerriero” rappresenta quindi un’opportunità per entrare ancora di più nella sua mentalità e nella sua esperienza, fatta di alti e bassi, sacrifici e soddisfazioni.

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