Calcionews24
·16 September 2025
Ajax Inter, Van der Meyde: «Chivu leader già a 21 anni, Dumfries ha fatto bene a restare in Italia. L’Ajax oggi gioca male, l’Inter può approfittarne. Qualità nerazzurra superiore in Serie A»

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·16 September 2025
Andy van der Meyde, estro, velocità e una buona dose di “follia” calcistica. Un nome che evoca ricordi intensi sia ad Amsterdam che a Milano, legando indissolubilmente la sua carriera a due club che domani sera si contenderanno un pezzo di storia. L’ex esterno olandese, cresciuto nel vivaio dell’Ajax e poi approdato all’Inter, ha vissuto da protagonista gli anni d’oro di entrambe le squadre, lasciando un segno nel cuore dei tifosi. Oggi, alla vigilia di una sfida così sentita, Van der Meyde ha parlato a La Gazzetta dello Sport, ripercorrendo le tappe salienti del suo percorso e raccontando il profondo legame con i due giganti europei. Un’occasione per tuffarsi nei ricordi e analizzare le prospettive del match.
CHIVU – «Per me resterà sempre il capitano-ragazzo, un anno più giovane di me e già con la fascia a 21 anni. L’Ajax è un pianeta diverso da tutti, non si guarda mai la carta d’identità, ma se sei così precoce hai certamente qualcosa di speciale. Cristian era un leader naturale nello spogliatoio, rispettoso, sempre sorridente: lo definirei un vero gentiluomo. All’inizio prendeva tanti cartellini rossi, ma poi è maturato. Come giocatore, poi, fortissimo: bravo in marcatura, veloce nell’uno contro uno, ottimo tiro dalla distanza col sinistro. Per il resto, mi portava in macchina quando non ce l’avevo, dal mio hotel allo stadio faceva lui da autista. Non mi stupisce che sia diventato allenatore: questi primi problemi fanno parte del mestiere, la sconfitta con la Juve è stata immeritata»DUMFRIES HA FATTO BENE A RESTARE – «Secondo me sì. Con un Mondiale alle porte, è importante giocare sempre. All’Inter ha il posto quasi assicurato e questo lo aiuterà anche in nazionale. Avrebbe potuto andare altrove, ma rischiava la panchina. Ora Denzel può restare protagonista, e dopo il 2026, forse, farà una nuova scelta. É un giocatore strategico e unico: segna più di un attaccante, fornisce assist, è fondamentale per l’Inter e l’Olanda».COME VEDE L’AJAX DI OGGI – «Male. Giocano un calcio bruttino, l’allenatore cambia formazione spesso e non c’è stabilità. Il centrocampo è statico, senza qualità tecniche, così i tifosi già si lamentano e dicono che non vedono più il vero calcio dell’Ajax. Purtroppo, hanno ragione. L’Inter può approfittarne e credo che lo farà. La qualità nerazzurra oggi è molto più alta, ma è superiore anche alle rivali in Italia, dal Napoli alla Juventus»